Ha abbassato la serranda il 31 dicembre scorso Pier Stefano Belliardo, classe 1955, l’ultimo corniciaio di Fossano. Per oltre 35 anni ha svolto l’attività artigiana e commerciale in piazza Castello prima e in via Cavour successivamente e, prima ancora, a Genola con “Rosy cornici”.
“Da ragazzo ho fatto l’apprendistato da un mobiliere, poi sono partito per il servizio militare. Al ritorno ho iniziato l’attività di corniciaio a Genola e quello è stato il mio mestiere per tutta la vita” ci ha raccontato Belliardo. Insieme a lui, per molto tempo, la moglie Graziella, già in pensione da qualche anno e ora nonna a tempo pieno.
“Ci sembra un po’ strano, la sera, sapere che il giorno dopo non avrò l’impegno del negozio, ma siamo contenti - ci ha raccontato Belliardo -. Mi dispiace un po’ che non ci sia più nessuno a fare questo mestiere. Per tanti anni quella del corniciaio è stata la mia attività principale, ma tutto ha una fine. Pensi che intorno al 1975 a Fossano eravamo in undici corniciai: undici famiglie che vivevano di questo mestiere! Il lavoro non manca: io chiudo per vecchiaia, è un peccato che nessun giovane abbia voglia di iniziare a svolgere questa attività artigiana”.
Il racconto di Belliardo si spinge fino a Torino quando tra la città e la Provincia arrivarono a esserci circa 400 botteghe di corniciai: “Ora i rappresentanti mi dicono che ne restano a malapena una cinquantina e anche i grossisti sono diminuiti. È un peccato perché è un mestiere che rischia di perdersi. Non c’è, come in altri settori, il problema della concorrenza con la grande distribuzione o Internet: ci sono lavori che possono essere fatti solo artigianalmente”.
Belliardo non solo ha trascorso anni a incorniciare fotografie, poster e quadri, ma ha anche svolto l’attività di galleria d’arte, vendendo quadri e grafiche d’autore: davanti il negozio con i suoi colori, dietro la bottega da corniciaio: “In tanti sono passati a salutarci prima della chiusura definendosi dispiaciuti, dicendoci che è un peccato anche per la via, che il negozio era un’immagine di colore. Una volta in via Cavour c’erano tante attività, ora uffici e banche; ma se ci sono le attività, i clienti arrivano per tutti”. Come la vicinanza con Palazzo Righini: “Da quando ha aperto abbiamo avuto tanti clienti stranieri, è stato un piacere servirli e andare incontro alle loro esigenze. Molti dei nostri clienti, allo stesso modo, venivano da fuori Fossano e poi si fermavano”.
Belliardo va dunque in pensione con un appello alle nuove generazioni: “In questi anni ci sono stati alti e bassi, come in tutte le cose, ma l’attività è cresciuta. A me dispiace di non aver potuto insegnare il mestiere a nessuno, ma c’è spazio e c’è lavoro. Spero che qualcuno prenda in mano la professione. Purtroppo non solo a Fossano è così, ma anche nei comuni limitrofi: le attività come la mia sono sempre di meno. Noi abbiamo chiuso tutti perché abbiamo raggiunto l’età della pensione, non per mancanza di lavoro”.