Alessandro Valobra era nato nel 1869. Fu arrestato a Firenze il 28 novembre 1943 e deportato ad Auschwitz dove venne assassinato l’11 dicembre 1943. Lo stesso destino toccò, nelle medesime date, a sua moglie, Giulia Giuditta Colombo, nata nel 1880, e alla figlia Violetta, che di anni ne aveva soltanto 23.
La loro è una storia con radici fossanesi. Se Alessandro era nato a Genova, il papà Pacifico era infatti originario di Fossano, come la mamma, Marietta Sinigaglia, nipote del Rabbino Abran, famoso nella storia della città durante il periodo napoleonico. Quanto a Giulia Giuditta, era fossanese anche di nascita. Fossano è poi la città in cui si sposarono, nel 1912. Otto anni dopo, a Luton, in Inghilterra, sarebbe nata Violetta. Rientrati in Italia negli anni Trenta, i Valobra vissero a Firenze, nella villa di via Benedetto da Maiano, tra la città e Fiesole, l’ultima loro dimora da persone libere.
Giovedì 12 gennaio la municipalità di Firenze li ha voluti ricordare con tre “pietre d’inciampo” realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig. Alla cerimonia hanno partecipato anche l’assessore fossanese Ivana Tolardo e l’archivista Luca Bedino.
Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 18 gennaio