Migliorare l’offerta e la comunicazione delle attività esistenti; potenziare la promozione di alcuni territori; far crescere le reti di collaborazione tra i soggetti coinvolti; intervenire con nuove norme dedicate agli “accompagnatori”, ovvero a chi accompagna turisti e più in generale appassionati di bicicletta nelle escursioni . Sono queste le richieste degli operatori del cicloturismo piemontese, secondo quanto emerge dalla prima indagine compiuta dall’Osservatorio turistico della Regione Piemonte con partecipale attenzione all’estate del 2022. Lo studio, a partire dal quale saranno avviate delle iniziative dedicate al settore, è stato presentato nelle scorse settimane a Torino.
L’inchiesta si lega ad una constatazione di partenza: negli ultimi anni, si è registrata una crescita esponenziale di cicloturisti in Italia. In particolare, nel 2019 in Italia sono state vendute 1,7 milioni di biciclette, mentre quasi 2 milioni di italiani la usano come mezzo di trasporto quotidiano. Il cicloturismo, che coinvolge turisti italiani e stranieri, a sua volta ha generato quasi 55 milioni di pernottamenti.
“Le linee di indirizzo strategico per il turismo in Piemonte, approvate dalla Giunta regionale alcuni mesi fa, hanno individuato nell’outdoor il prodotto turistico-cardine. Disponiamo infatti di vastissime reti di sentieri e panorami splendidi e variegati, che favoriscono le escursioni a piedi e in bicicletta e dove è facile coniugare gli altri elementi di punta della nostra offerta, come l’enogastronomia, la cultura e le tradizioni”, commenta l’assessore regionale Vittoria Poggio. Di qui l’approvazione del documento sulla Rete dei percorsi ciclabili di interesse regionale e i progetti di recupero dedicati alle strade bianche di montagna. Ora la volontà è di intervenire “anche sul tema delle normative riguardanti le professioni di accompagnatore cicloturistico e non solo, per le quali emerge la necessità di un tavolo a livello nazionale che armonizzi le norme regionali con una legge-quadro, a salvaguardia della professionalità degli operatori che hanno fatto percorsi virtuosi di formazione e aggiornamento”.