Furti e truffe agli anziani, 4 arresti

Un'ottantina per l'operazione "Centauro": il gruppo ha colpito nelle province di Cuneo e Torino

Quattro arresti per furti e truffe nelle province di Cuneo e Torino

Sono ritenuti responsabili di furti e truffe agli anziani, compiute in 24 Comuni delle province di Cuneo e Torino, fra i quali c’è Fossano. All’alba di ieri (martedì 24 gennaio) un’ottantina di Carabinieri del Comando provinciale di Cuneo hanno eseguito quattro arresti, nella zona di Carmagnola e Villafranca Piemonte; sono inoltre state effettuate perquisizioni nelle case di altre 7 persone, considerate vicine agli indagati. È il punto di arrivo dell’operazione “Centauro”, avviata nell’agosto dello scorso anno dal Nucleo investigativo sempre del Comando provinciale dell’Arma.

Gli arrestati sono Gilberto Appendino, Gabriele Barbero, Daniel De Colombi e Massimo Zara: devono rispondere, a vario titolo, di furti in abitazione, ricettazione e falsificazione di targhe. Barbero e De Colombi sono stati trasportati nel carcere di Asti, mentre Appendino e Zara sono ai domiciliari. Ad emettere i provvedimenti restrittivi il Gip del Tribunale di Asti, su richiesta della Procura locale.

Tante le case “ripulite” dagli indagati, che vi entravano o dopo aver ingannato gli anziani proprietari, ai quali si presentavano come operatori di qualche azienda con un falso tesserino di riconoscimento, o forzando porte o finestre, dopo essersi assicurati che non vi fosse nessuno all’interno. In particolare, agli anziani veniva detto che erano in corso lavori di riparazione sulla linea elettrica ed era bene mettere da parte, raccogliendoli in una borsa, denaro e oggetti preziosi, che in caso contrario sarebbero stati danneggiati: era poi sufficiente un momento di distrazione da parte delle vittime perché i falsi addetti fuggissero con il bottino, a bordo di scooter. Gli arrestati si servivano invece di auto di grossa cilindrata quando l’obiettivo era una casa da svaligiare in assenza dei proprietari, a volte riuscendo ad aprire il cancello attraverso telecomandi che evidentemente erano stati clonati: la “visita” non dureva che pochi minuti, e la refurtiva veniva spesso nascosta all’interno di federe anch’esse rubate.

L’operazione dei Carabinieri vuol essere “un pur parziale risposta alla crescente preoccupazione della popolazione e alla richiesta di incremento della sicurezza, contro il fenomeno dei furti in abitazione e delle truffe a danno degli anziani”. In parallelo, l’Arma ricorda i consigli utili – rivolti soprattutto alla terza età – che aiutano a non finire nelle trappole dei malintenzionati: occorre “diffidare delle apparente”, dal momento che i malintenzionati si presentano “con un aspetto tranquillizzante”; non aprire la porta a persone che si spacciano per funzionari di enti come Comune, Poste o gestori di luce e gas, dal momento che questi ultimi non si presentano mai senza preavviso, né riscuotono denaro; evitare, in ogni caso, i pagamenti in contanti, a cui è bene preferire un bollettino postale; diffidare anche dei tesserini di riconoscimenti mostrati da persone che sostengono di appartenere a Forze dell’ordine o enti di beneficenza o religiosi; non fornire informazioni confidenziali via telefono o sul web; prestare attenzioni al rischio che i propri nipotini aprano la porta a sconosciuti.