Addio a “nonna” Lucia Romana, instancabile cuoca a Strepeis

Lucia Romana

Quest’anno avrebbe compiuto 90 anni Lucia Dotta, vedova Romana, morta nella notte alla residenza per anziani Sant’Anna, a causa di una malattia che negli ultimi due anni l’aveva affaticata molto fisicamente, “ma la sua voglia di vivere e il suo spirito non l’hanno mai abbandonata, li ha sempre tenuti stretti”, racconta la famiglia.

Lucia, nonna Lucia, era una donna tosta, che sapeva condividere e sapeva dare. A suo marito Pietro a cui è stata accanto fino alla morte nel 2017, ai suoi figli Guido e Silvana, alle tre nipoti Silvia, Valentina e Giuliana, ai 7 bisnipoti, al nipote don Pierangelo Chiaramello. Ma anche a tutte le famiglie per cui lei aveva lavorato e ai bambini che, per alcuni periodi, aveva avuto in affidamento. È stata una nonna, e una mamma-bis per tanti. Per alcune settimane, d’estate, anche per i pischelli della parrocchia dello Spirito Santo nella casa alpina di Strepeis che lei sfamava e viziava come cuoca.

Lei diceva sempre, in piemontese, che finch’è c’è acqua c’è brodo per fare la minestra - raccontano -. Era il suo modo per garantire la sua presenza. Lucia era una donna semplice, molto diretta. Ti diceva sempre le cose come stavano, senza perdersi in paroloni: con una battuta e un sarcasmo tutto suo arrivava dritta al messaggio. Aveva un modo di amare particolare, ma giusto. Non si perdeva in dolcini e caramelle e non si fermava alle coccole, era molto di più”.

Il rosario sarà recitato stasera (giovedì 26 gennaio) alle 19 nella chiesa dello Spirito Santo dove domani alle 15 saranno anche celebrati i funerali.

Alla famiglia, in particolare al presidente del Cda del nostro settimanale don Chiaramello, giungano le più sentite condoglianze della redazione.