Addio a Nuti, che incantò anche Bene Vagienna

Addio a Piero Nuti
Nuti durante una conferenza stampa per la presentazione delle "Ferie di Augusto"

“Dov’è Jones il suonatore/ che fu sorpreso dai suoi novant’anni/ e con la vita avrebbe ancora giocato?”. I versi di De André descrivono fedelmente Piero Nuti, attore e regista che ha lasciato un profondo ricordo di sé anche a Bene Vagienna. Il “grande vecchio” del teatro italiano è morto ieri (mercoledì 25 gennaio) nella sua casa di Torino, a 94 anni.

Nuti ha recitato fino al novembre dello scorso anno, dando prova di quel legame fortissimo che rendeva il teatro inseparabile dalla sua vita. Anche il pubblico di Bene Vagienna ha potuto scoprire la grandezza di questo artista, che all’esperienza maturata con l’età non ha mai spesso di aggiungere un po’ di leggerezza e di ironia: nome fra i più noti di “Torino Spettacoli”, Nuti è stato sul palco per molti degli spettacoli che questa compagnia ha messo in scena al sito archeologico di frazione Roncaglia, nell’ambito del festival “Le Ferie di Augusto” che si svolge ogni anno. Il “grande vecchio” del teatro italiano si era cimentato nella sfida di trasformare in pièce dei classici che non erano stati pensati per questo, in particolare “L’apologia” in cui Platone racconta la difesa di Socrate accusato di empietà e corruzione della gioventù e alcune orazioni di Cicerone: con incredibile bravura, Nuti mostrava come le opere del mondo classico trattano temi attuali e possono “parlare” ai contemporanei. 

Nato a Genova il 1° maggio del 1928, Nuti ha collaborato con Dario Fo e lavorato anche per la televisione. Era vedovo di Adriana Innocenti, anche lei grande attrice e regista teatrale deceduta nel 2016.