Gli alloggi in casa popolare a Fossano sono 265, di cui 237 assegnati (gli altri sono vuoti perché inutilizzabili e in attesa di ristrutturazione). L’edificio più imponente è in via Alba, a cui si aggiungono quelli della zona 167 (via San Michele e dintorni), via Fornace, via Cuneo, via Don Minzoni, via Imperia, San Sebastiano, ecc. I nuclei familiari che li abitano sono per il 68% italiani, per il 32% stranieri. Quasi il 60% del totale è formato da nuclei con persone di età superiore a 65 anni. Il canone medio di locazione è di 104,6 euro al mese. Meno del 20% ha problemi a pagare, una percentuale inferiore a quella che si registra nel Torinese o nell’Alessandrino. La metà viene assistita dal fondo sociale (finanziato al 60% dalla Regione e al 40% dal Comune) che copre le cosiddette “morosità incolpevoli”. Per chi non ce la fa e non rientra in questi parametri, entra in gioco il salvagente delle rateizzazioni. Resta fuori una decina di nuclei, che sono a rischio sfratto (nel 2022 ce ne sono stati tre). Sono i dati che ci fornisce Francesco Balocco, ex sindaco di Fossano e oggi consigliere di nomina regionale in quota minoranza del Cda dell’Atc Piemonte Sud (incarico gratuito), ente che raggruppa le province di Asti, Cuneo e Alessandria e gestisce un patrimonio di circa 12 mila alloggi. Gli altri componenti sono il presidente Paolo Caviglia, il vice Paolo Buttieri (saviglianese), i consiglieri Barbara Bovone e Mario Canova.
Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 25 gennaio