Sicurezza sul lavoro, nell’Asl Cn1 280 denunce in un anno

I dati dello Spresal sull'attività svolta nel 2022: riflettori accesi soprattutto su edilizia e agricoltura, in totale 375mila euro di sanzioni

Controlli in 250 cantieri e in 150 aziende agricole, in totale 1060 realtà “visitate”; 280 tra imprenditori, autonomi e professionisti deferiti all’autorità giudiziaria. Questa, in estrema sintesi, l’attività condotta lungo il 2022 dallo Spresal dell’Asl Cn1, il servizio – incardinato nel Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria – che si occupa di sicurezza sul lavoro. I dati sono stati divulgati in questi giorni.

Irregolarità in quasi un cantiere su due
“Le attività sono state molteplici, le principali rivolte all’edilizia e all’agricoltura”, spiegano dall’Asl Cn1.
Per quanto riguarda l’edilizia,  “sono stati controllati oltre 250 cantieri, 114 dei quali non sono risultati in regola”: “Le irregolarità – continuano dall’Asl Cn1 – hanno coinvolto imprese e autonomi, ma anche 7 committenti e 14 coordinatori per la sicurezza. I controlli hanno portato a 2 sospensioni dell’attività imprenditoriale nei cantieri: le due aziende hanno potuto riprendere l’attività solo dopo la regolarizzazione e il pagamento di una sanzione aggiuntiva". Le violazioni maggiormente contestate nei cantieri riguardano le carenze dei ponteggi e le impalcature per il rischio di caduta dall’alto, la violazione delle misure organizzative e dei Dispositivi di protezione individuale come elmetto, imbracatura e scarpe antinfortunistiche. La maggior parte dei controlli è stata effettuata sulla base di iniziative regionali o locali; sempre più spesso, inoltre, vengono effettuati insieme con altri enti come l’Ispettorato territoriale del lavoro, in modo tale che il controllo sia esteso alla regolarità contrattuale e contributiva.
Per quanto riguarda il secondo dei più importi ambiti controllati, l’Asl Cn1 segnala di aver trovato irregolarità “su 150 trattori agricoli, di cui 30 particolarmente gravi perché riguardavano il sistema di protezione contro il ribaltamento e 71 per l’assenza di cinture di sicurezza”. “Modifiche e misure di protezioni – proseguono dall’azienda sanitaria – sono state inoltre richieste per 96 trattori senza una adeguata protezione alla presa di potenza e oltre 20 macchine tra desilatori, spandiletame, spandiconcime e carri raccogli-frutta".

Verifiche anche sulle malattie professionali
In totale sono state riscontrate quasi trecento violazioni alle norme sulla sicurezza del lavoro; 7 i sequestri, 375mila euro l’importo totale delle sanzioni. Lo Spresal ha effettuato verifiche anche  su 88 presunte malattie professionali e 30 infortuni gravi o mortali. “All’Asl Cn1 – ricordano dall’azienda sanitaria - vi è il Centro di riferimento regionale per il registro dei tumori naso-sinusali Cor–Tuns, nato per la sorveglianza attiva e lo studio epidemiologico dei casi: la particolare sensibilità è legata alla lavorazione del legno, che rappresenta una realtà radicata nel territorio”.

"La sicurezza? Un investimento, non un costo"
“Il quadro generale del territorio – concludono dall’Asl Cn1 – non è diverso dal resto del Piemonte, per alcuni versi è più vivace; ma le lavorazioni nei cantieri, in quelle agricole e meccaniche sono sicuramente più pericolose di quelle in altri settori. Dalla vigilanza sul territorio emergono certamente situazioni censurabili e comportamenti errati, ma emergono anche realtà virtuose con datori di lavoro e lavoratori attenti e preparati. Gli infortuni sono un danno a livello personale, sociale ed economico, e molti purtroppo avvengono per cause banali, facilmente ovviabili. Il ‘rischio zero’ non esiste, e non vi sarà mai un numero accettabile di eventi gravi; ma, guardando ai dati del territorio, si deve prendere anche in considerazione che gli infortuni che avvengono sulle strade sono una priorità e possono essere ridotti solo con un forte approccio di sistema. La migliore leva della sicurezza è la formazione che include sia la competenza sul fare ‘il mestiere’, sia i comportamenti da tenere per garantire la sicurezza sul lavoro. Le statistiche descrivono una riduzione degli infortuni. Perché è difficile abbassarli ulteriormente? Forse il modello culturale è da scardinare, raggiungere i risultati ad ogni costo o adottare comportamenti sicuri? La cultura della sicurezza è un compito di tutti, anche dei lavoratori”.  “La sfida dei Servizi Spresal – è il commento del direttore Santo Alfonzo -  è sicuramente quella mantenere la vigilanza, ma anche sostenere e promuovere un approccio che possa motivare i datori di lavoro e i lavoratori alla responsabilità verso le regole e le procedure di sicurezza per adottare comportamenti sicuri sul lavoro. A chi dice che la sicurezza è un costo, ripetiamo che è un investimento: le aziende che hanno scommesso su una efficace formazione e il coinvolgimento dei lavoratori hanno avuto risultati economici misurabili. Con uno sguardo più allargato, si segnala anche l’obiettivo alla promozione alla Salute e agli stili di vita, stili di vita salutari che sono un obiettivo del Piano nazionale di prevenzione 2020-2025 e l’importanza di una corretta comunicazione da parte degli operatori sanitari nei confronti dei cittadini”.