La tragica ritirata di Russia

Sant’Albano dedica tre giorni all’80° anniversario del massacro della Cuneense

foto storica in bianco e nero della tragica ritirata di Russia

“Esiste nella storia del nostro paese, il ricordo di una generazione tradita a cui è stata rubata la gioventù per sacrificarla nell’orrido esercizio di una guerra imposta dalla follia di pochi, irresponsabili omuncoli pieni di arroganza e mossi da ignobili, impossibili sogni di potere. È questo il ricordo che portiamo per tutti i caduti in guerra ma che diventa un dovere quasi sacro per i caduti dell’ultimo conflitto mondiale, per coloro che sono morti nel segno della sconfitta, senza il diritto a una tomba, senza una ragione plausibile”. Con queste parole Giovanni Bellone apre il libro “Quelli che son partiti…” dedicato al massacro della Divisione Alpina Cuneense che tra le sua fila contava anche tanti santalbanesi.
A questi “ragazzi delle nostre contrade che conoscevano solo il desiderio di tornare dalle loro mamme”, il Comune di Sant’Albano, con il Gruppo alpini locale e quello di Ceriolo e il patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Cuneo, dedica le celebrazioni dell’80° anniversario della ritirata di Russia. Tre giorni di commemorazione, da venerdì 3 a domenica 5 febbraio, per rendere onore a chi dalla campagna di Russia non è più tornato. Il solo Corpo militare alpino perse 13.080 uomini tra caduti e dispersi dei quali quasi 6mila erano originari della Granda, vedendo annientate diverse divisioni.

Domenica 5 febbraio alle 10,30 sarà consegnata la cittadinanza onoraria al Comitato del Memoriale della Divisione alpina Cuneense.

Articolo e programma su la Fedeltà di mercoledì 1° febbraio