Nell’immaginario comune il cappellano dell’ospedale è il prete che porta la comunione agli ammalati e impartisce l’estrema unzione. Al presidio riabilitativo di Fossano questo servizio non è svolto da un sacerdote, ma da un diacono permanente, Paolo Tassinari, che ha preso servizio nel 2016 a seguito della rinuncia di don Giuseppe Scotta. Il suo compito - più propriamente detto - è quello di assistente spirituale, un’esperienza privilegiata, e preziosa, di “chiesa di frontiera” di cui - nella ricorrenza della Giornata mondiale del malato - abbiamo raccolto la testimonianza.
Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 8 gennaio