Grilli e larve arrivano in tavola

piatto di pasta con grilli

Grilli e larve. Sotto forma di farina oppure semplicemente bolliti e appoggiati su un piatto, nella loro forma originale. Da qualche settimana questi insetti si possono mangiare anche in Italia, ora che l’Unione europea ne ha autorizzato il consumo per uso umano. C’è chi probabilmente rabbrividirà all’idea e continuerà a preferire i nostri piatti tipici, ma di fatto, per chi vuole un’alimentazione di tipo proteico o non ha barriere culturali ed è spinto alla curiosità (magari chi già mangia il formaggio con i “vermi” prodotti in alcune regioni italiane) li potrà degustare.

Ad oggi tra gli insetti autorizzati ci sono i grilli (Acheta domesticus) e il verme della farina. E ci sono le prime aziende (pochissime per la verità) che iniziano a proporre pasta, biscotti e soprattutto barrette proteiche che contengono anche questi alimenti.

Se il consumo di insetti è ampiamente diffuso in Paesi come il Messico, la Cina e l’India, la Thailandia e la Korea, decisamente non lo è qui, e probabilmente non lo sarà nemmeno nei prossimi decenni. Ma è una strada, questa, che da un certo punto di vista secondo gli esperti può dare dei benefici.

Gli insetti, infatti, hanno un altissimo valore proteico, hanno un ciclo produttivo molto veloce, consumano poca acqua, serve poco terreno per il loro allevamento e l’emissione di CO2 durante il ciclo è decisamente più bassa di quella emessa per altri tipi di allevamento animale. “Gli insetti - sostiene la Fao - sono particolarmente importanti come integratore alimentare per bambini denutriti” e potrebbero essere un alimento molto utile in particolare per le popolazioni più povere. Non solo: la percentuale di scarto è irrisoria rispetto a quella degli altri animali e ciò che non viene mangiato potrebbe essere utilizzato per la realizzazione di bioplastiche.

Servizio completo su La Fedeltà di mercoledì 1 marzo