“Laggiù qualcuno mi ama” – “Romantiche”

laggiu qualcuno mi ama

LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA
di Mario Martone; con Massimo Troisi, Documentario, Italia, 2023, durata 128 minuti. 

Da alcuni anni il cinema italiano ha riscoperto l’importanza e il valore del documentario e a questa riscoperta hanno sicuramente contribuito registi come Gianfranco Rosi che con film come “Sacro GRA” (Leone d’oro al Festival di Venezia 2013) e “Fuocoammare” (Orso d’oro al Festival di Berlino 2016) hanno dato linfa, vigore e visibilità al cinema di documentazione. Fatto sta che negli ultimi anni è stato tutto un fiorire di documentari di qualità, da “Paolo Conte, Via con me” di Giorgio Verdelli (2020) a “Caterina Caselli - Una vita, cento vite” di Renato De Maria (2021) a “Franco Battiato - La voce del padrone” di Marco Spagnoli (2022) per citare soltanto i più recenti. Con questo “Laggiù qualcuno mi ama” (sin dal titolo, citazione cinefila del film di Robert Wise con Paul Newman “Lassù qualcuno mi ama”) Mario Martone si inserisce in questa scia regalandoci un toccante ritratto del grande Massimo Troisi, in occasione del 70° anniversario della sua nascita. Attore, autore e regista, Troisi per lungo tempo è stato in qualche modo circoscritto o, potremmo dire, costretto al ruolo di comico, soltanto in seguito e mai completamente Troisi è stato apprezzato per ciò che veramente è stato, un grande artista che attraverso la sua comicità intelligente e, come dice Paolo Sorrentino “lenta”, racconterà come pochi altri l’Italia del suo tempo. Martone grazie ai film e a materiali d’epoca - sketch televisivi, interviste tv, testimonianze inedite - punteggiati da alcune splendide canzoni di Pino Daniele e con il contributo di molti che accanto a Troisi hanno lavorato e vissuto - da Anna Pavignano a Ettore Scola, da Goffredo Fofi a Francesco Piccolo al citato Paolo Sorrentino - costruisce un ritratto a 360° gradi, umano e artistico, di un artista che su di sé ha sempre lavorato “in sottrazione”. Un uomo che in un mondo di sbruffoni e vanagloriosi ha sempre avuto la sensazione di sentirsi normale, e proprio per questo si è rivelato speciale. Da non perdere. 

Romantiche
ROMANTICHE
di Pilar Fogliati; con Pilar Fogliati, Barbora Bobulova, Claudia Lagona, Diane Fleri, Giovanni Toscano, Rodolfo Laganà, Italia, 2023, durata 108 minuti. 

Ci vuole coraggio per scrivere, dirigere e poi interpretare quattro personaggi diversi e Pilar Fogliati il coraggio non soltanto lo ha avuto, ma ha anche fatto centro. Con alle spalle soltanto un paio di film (“Forever young” di Fausto Brizzi, “Corro da te” di Riccardo Milani) e un po’ di tv (“Cuori”, “Odio il Natale”), la Fogliati si è buttata anima e corpo in questa commedia ad episodi che, intenzionalmente, ci riporta all’esilarante e indimenticabile “Un sacco bello” di Carlo Verdone. Quattro personaggi e quattro ritratti comici e dissacranti per fotografare vizi e difetti dell’Italia di oggi. La prima è Eugenia, un’aspirante sceneggiatrice palermitana, logorroica e scombiccherata ma sostanzialmente sincera e onesta, che sbarca a Roma in cerca di fortuna nel mondo del cinema e che dovrà fare i conti con un mondo per lo più falso e deludente; il secondo personaggio è Uvetta, un’aristocratica che vive letteralmente sulle nuvole e che non ha la minima idea di cosa voglia dire la quotidianità  e, per esempio, guadagnarsi da vivere, e che vivrà l’esperienza di lavorare da un fornaio come qualcosa di “eccezionale”; Michela è invece una “burina” di provincia, una ragazza semplice che vive le ansie e i turbamenti della sua età. E infine c’è Tazia, bellezza borghese e aggressività al femminile, che si circonda di amiche e di fidanzati aggressivi e sciocchi quanto lei e che scoprirà a sue spese che c’è più vita e verità in una “escort” che in tutte le sue amiche e i suoi compagni. 
Eugenia e Uvetta sono forse i due personaggi più riusciti, ma al di là di ciò il film tiene nel suo complesso, e la Fogliati si rivela un’ottima interprete in grado di cambiare registro e recitazione per regalarci un divertente e sulfureo spaccato delle incertezze, paure, frustrazioni e desideri dei giovani d’oggi.