Iniziamo il nostro viaggio per scoprire in questa Quaresima alcune periferie della povertà fra gli scartati di questo nostro mondo e partiamo dal Libano, che non è stato toccato dalla tragedia del terremoto, ma è teatro della sofferenza di migliaia di profughi siriani.
Operazione Colomba, corpo non violento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, opera in Libano, a sostegno della comunità di profughi siriani nelle regioni del nord e dell’est del Paese dal 2013. Negli ultimi anni, i volontari e le volontarie di Operazione Colomba hanno visto le condizioni di vita dei profughi siriani peggiorare drasticamente, come un effetto a catena innescato dalle diverse crisi che lacerano non solo il Libano, ma l’intera comunità internazionale.
In un clima generale sempre più teso, dove la presenza di 1 milione e mezzo di profughi viene utilizzata dalle forze politiche come tema divisivo per costruire la propria base elettorale, i siriani devono far fronte al rischio concreto di essere rispediti in Siria attraverso l’attuazione di rimpatri sistematici operati dalle autorità libanesi in collaborazione con le controparti siriane. La crisi economica, già annunciata nel marzo 2020 con il default finanziario, si è ulteriormente aggravata in seguito all’esplosione avvenuta nel porto di Beirut nell’agosto dello stesso anno. Alle dinamiche nazionali si è aggiunta, nel 2022, la crisi del grano provocata dalla guerra tra Russia e Ucraina, che si è tradotta, per la maggior parte della comunità siriana, nell’impossibilità di procurarsi il cibo per vivere.
Queste sono sicuramente alcune tra le cause dell’aumentare di un fenomeno che Operazione Colomba ha osservato negli ultimi mesi: sono sempre di più le imbarcazioni piccole o grosse che partono dalle rive libanesi nel tentativo di raggiungere non più solo Cipro, ma anche la Grecia e persino l’Italia.
Dalla tenda nel campo di Tel Abbas, i volontari e le volontarie di Operazione Colomba lavorano oggi sul monitoraggio dei rimpatri forzati, dei viaggi per mare intrapresi da chi vuole fuggire, delle detenzioni arbitrarie, dei trattamenti degradanti condotti dalle forze libanesi e degli episodi di violenza perpetrati da gruppi criminali. Inoltre, Operazione Colomba continua a sostenere i siriani nell’accesso ai servizi medico-sanitari, garantendo alcuni farmaci e spese mediche ai profughi dei campi. Il diritto alla salute rimane un nodo centrale per le comunità siriane, e lo è diventato ancora di più nell’ottobre 2022, quando lo spettro del colera, che già da alcuni mesi imperversava in Siria, si è presentato anche in Libano nei campi profughi.
L’instabilità della situazione sul campo non permette di fare piani a lungo termine. Le donazioni ricevute da Operazione Colomba vengono utilizzate per supportare le attività quotidiane e in particolar modo per garantire l’accesso a cure e medicinali da parte delle persone più vulnerabili.
Ufficio Missionario diocesi di Cuneo e Fossano