Sant’Albano, ripristinata la “marcita” all’oasi della Madonnina

Habitat prescelto da Limicoli, Airone rosso e il Tarabuso

una draga al lavoro nella marcita dell'oasi la Madonnina
Foto di Riccardo Manassero

Amore per l’ambiente, per la natura e gli uccelli. L’oasi della Madonnina di Sant’Albano parla di tutto questo. Un ambiente incontaminato dove passeggiando tra laghi, stagni e canneti si possono incontrare esemplari rari di uccelli che in questa area trovano l’habitat ideale per sostare durante le rotte di migrazione o stazionare tutto l’anno. “Un ambiente di 250mila metri quadri dove c’è tutto quello che c’era migliaia di anni fa. Un diorama vivente dell’ecologia dell’antica Pianura padana con le sue reti biologiche che continuano a crescere”. Con queste parole viene descritto dal giornalista Maurizio Menicucci in un servizio del Tgr “Mediterraneo” andato in onda nel 2021. Ma l’oasi non avrebbe avuto vita lunga se oltre alla presenza di una ricca biodiversità in uno spazio limitato non ci fossero la pazienza e la passione dei volontari dell’associazione La Madonnina a prendersene cura, ormai da vent’anni.
L’ultimo intervento risale ad alcuni giorni fa; dal 23 al 25 febbraio l’associazione ha dato incarico all’impresa Baudino Aldo di ripristinare la zona della marcita dal capanno 5 e 6. “Grazie al lavoro preciso e attento della ditta Baudino - spiega Riccardo Manassero fondatore e storico volontario dell’associazione - abbiamo riportato questo ambiente allo stato iniziale, quando è nata l’oasi. Nel tempo la zona era stata infestata da arbusti ed erbacce che sono state eliminate ricreando un angolo ideale per i Limicoli, uccelli che prediligono queste zone dall’acqua bassa, ma anche l’Airone rosso e il Tarabuso”. I Limicoli, uccelli appartenenti alla famiglia dei Caradriformi, frequentano le acque basse melmose ricche di limo del mare e delle acque dolci (stagni, paludi, lagune ecc.). Compiono spesso lunghi viaggi migratori tra le zone di nidificazione e quelle di svernamento e durante questi spostamenti sostano per alimentarsi in ambienti umidi che pullulano di vita animale (insetti, lumache e vermi). E l’oasi di Sant’Albano è una delle loro zone preferite, perché studiata e pensata per accogliere gli uccelli migratori. Oggi le 219 specie, molte rare e protette, le diverse aree dedicate come il giardino delle farfalle, la marcita per accogliere i Limicoli e altri esemplari sono un’attrazione per gli appassionati della natura. Sono infatti tantissime le persone che direttamente o sul sito internet dedicato all’oasi visitano questa area naturalistica considerata una delle zone umide più importanti del Piemonte. L’oasi è aperta al pubblico gratuitamente tutto l’anno, il sabato e la domenica, dalle 8 al tramonto; in estate dalle 8 alle 18. Sono possibili visite guidate (con una offerta libera all’associazione che si autofinanzia solo con le tessere) da concordare telefonando al 366.1383683 o inviando una mail a: info@oasimadonnina.eu