Il docufilm del Cai su Castiglioni e Aste

Lunedì 13 si tratteggiano due personaggi fondamentali per la storia dell’alpinismo italiano

Castiglioni e Detassis

Oggi, lunedì 13 marzo, prosegue la Rassegna di cinematografia alpina della sezione del Cai di Fossano dal titolo “Uomini e donne che hanno fatto la storia dell’alpinismo”: verranno proiettati due docufilm su due personaggi fondamentali per la storia dell’alpinismo italiano a cavallo della Seconda guerra mondiale, Ettore Castiglioni e Armando Aste. I due docufilm dal titolo “Oltre il confine, la storia di Ettore Castiglioni” e “Il cercatore d’infinito” sono entrambi di Federico Massa e Andrea Azzetti.

Il film su Ettore Castiglioni è un omaggio a una delle figure più complete dell’alpinismo italiano. L’alpinismo degli anni Trenta era caratterizzato da scalatori che provenivano dalla classe operaia, spesso incoraggiati dai regimi che ne traevano un modello di gioventù ardimentosa con cui alimentare una propaganda che tendeva a far primeggiare i propri giovani coraggiosi sulle altre nazioni alpine. Ettore Castiglioni non rappresentò mai questa categoria di alpinisti. Di famiglia agiata milanese, coltissimo, amante della musica e della letteratura, frequentò e lasciò traccia delle sue incredibili capacità in tutti i settori delle Alpi. Anche da noi, sul Gruppo Castello in val Maira, Ettore Castiglioni firmò due vie ancora oggi molto belle ed estetiche, lo spigolo Castiglioni e la Castiglioni Ovest (V e V+) alla Torre Castello. Ufficiale degli Alpini, completò gli studi universitari in legge, non esercitò mai, ma da antifascista e da amante convinto della libertà, a partire dal 1943 guidò attraverso i passi alpini dell’Engadina numerosi gruppi di ebrei e politici, (tra cui anche Luigi Einaudi, il futuro presidente della Repubblica italiana) che cercavano di espatriare in Svizzera. In pieno inverno catturato dalle guardie di frontiera, riuscì a fuggire ma morì assiderato sulle sue montagne a soli 35 anni. In seguito fu onorato del titolo di Giusto dell’Umanità.

Il docufilm “Il cercatore d’infinito” è dedicato a uno dei più forti arrampicatori dolomitici del secondo dopoguerra, Armando Aste di Rovereto. Il titolo del film è emblematico, e ci presenta un personaggio sostenuto da una tenacia incredibile e da una incrollabile fede religiosa, tanto da intitolare una sua celeberrima via sulla Sud della Marmolada “La via dell’Ideale”, definita da Messner una delle più difficili scalate delle Alpi. Il suo animo mistico lo sorregge nelle sue elegantissime ma temibilissime vie sulle Dolomiti e nelle sue audaci ripetizioni in solitaria estrema. Siamo negli Anni ’50, le linee a “goccia d’acqua” con un uso massiccio di chiodi ad espansione stanno per nascere, ma Aste appartiene ancora alla generazione di alpinisti che ricercano scrupolosamente l’arrampicata libera spinta ai massimi livelli, pur non disdegnando, quando ritenuto impossibile proseguire, l’uso dell’artificiale per superare l’immane strapiombo o il tetto sulla via.

Appuntamento nella sede del Club alpino italiano in via Falletti 28 con inizio alle 21. L’ingresso è libero.