Si è conclusa ieri (mercoledì 15 marzo) nel Bellunese l’esercitazione “Arctic Endeavour”, che il Comando delle Truppe alpine dell’Esercito ha organizzato per “verificare le capacità delle unità ad operare in alta montagna, in un ambiente invernale fortemente compartimentato e caratterizzato da condizioni meteorologiche estreme, assimilabili a quelle artiche”.
Coinvolti gli Alpini della Brigata alpina Taurinense – dunque anche dei due reggimenti di stanza a Fossano, il 1° Artiglieria da montagna e il 32° Genio guastatori – e soprattutto del 2° Reggimento Alpini di Cuneo, che ha simulato in modo realistico un complesso scenario di combattimento nel quale sono stati impiegati moderni sistemi d’arma e di trasporto, oltre ad elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito e a velivoli dell’Aeronautica militare. C’erano anche i “dragoni” del Nizza Cavalleria di Bellinzago Novarese.
All’«Arctic Endeavour», iniziata lo scorso 6 marzo e inserita tra i quattro eventi dell’Esercitazione internazionale “Volpe bianca 2023”, ha assistito il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti, insieme con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, e al Capo di Stato maggiore dell’Esercito, generale Pietro Serino, oltre a numerose autorità civili e militari. Rauti ha affermato che “questa attività militare internazionale è rispondente alle nuove esigenze operative delle Forze armate, con un approccio specifico al combattimento in montagna”, mentre il Capo di Stato maggiore dell'Esercito Pietro Serino, rivolgendosi al personale addestrato, ha evidenziato che “quello che abbiamo appena visto dimostra che addestrarci sul territorio nazionale si può e si può fare nel rispetto dell’ambiente”.
Nei giorni precedenti, si erano concluse in Alto Adige altre due fasi della “Volpe bianca 2023”, alle quali avevano partecipato anche gli alpini cuneesi: la prima, “Ice Patrol”, ha impegnato tutti i reggimenti delle Truppe alpine in un’attività di pattuglia in Alta Val Badia lungo un itinerario di circa 20 chilometri e quasi mille metri di sviluppo verticale, con “l’obiettivo di testare le capacità tecnico-tattiche di combattimento in montagna possedute da ciascuna squadra, attraverso prove di movimento, tiro, topografia, ricerca travolti da valanga e trasporto di un ferito”; la seconda, “Ice Challenge”, prevedeva una prova di biathlon declinato in chiave militare, che i rappresentanti di tutti i reggimenti alpini hanno affrontato unendo sci-alpinismo e tiro con l’arma in dotazione, lungo un percorso di 8 chilometri con un dislivello di 500 metri sulle nevi tra Brunico e San Candido. La quarta fase della "Volpe bianca 2023", “Winter Resolve”, è in corso di svolgimento sulle cime del Cadore con gli Alpini della Julia.
Commentano dall’Esercito: “La «Volpe Bianca 2023» si è sviluppata all’insegna di tre parole chiave: verticalità, ovvero l’abilità di dominare la quota; articità, la capacità di operare per lungo tempo in condizioni climatiche estreme; internazionalità, l’interoperabilità con eserciti alleati e partner. Alle quattro fasi dell’esercitazione partecipano complessivamente 1.500 alpini, appartenenti alle Brigate Julia e Taurinense e al Centro Addestramento alpino, insieme a una compagnia della Brigata marina San Marco della Marina militare e a unità della 173ª Airborne Brigade statunitense e della 27ª Brigade d’infanterie de Montagne francese. Le attività di addestramento si sono avvalse della collaborazione di personale della Croce rossa italiana e del Sovrano militare Ordine di Malta”.
Numerosi, inoltre, gli “eventi collaterali”: due esibizioni della Fanfara della Taurinense e una fiaccolata tricolore su sci a San Candido.