A2A punta alla maggioranza in Egea

Egea Carini
Pier Paolo Carini, ad di Egea

A2A può diventare socio di maggioranza nel gruppo Egea. Di una trattativa in corso, i vertici della multiutiliy avevano parlato durante una Commissione consiliare ad Alba; ora la conferma in un comunicato stampa. Il colosso lombardo garantirebbe un aumento di capitale.

“A seguito dell’approvazione del Consiglio di amministrazione e a fronte della concessione di un’esclusiva – si legge in una nota diffusa dall’azienda albese –, è stata formalizzata da parte di A2A spa un’offerta non-vincolante per entrare nel capitale sociale di Egea spa con una partecipazione di maggioranza assoluta, 50,1%, attraverso un’operazione di aumento di capitale”.

Egea, azienda che negli anni è cresciuta molto legandosi al territorio, è stata travolta di recente dalla crisi energetica: operando soprattutto sulla compra-vendita di energia e producendone poca “in proprio”, deve ora fronteggiare problemi di liquidità legati all’impennata dei prezzi. Di qui l’avvio di trattative con altri operatori – più grandi – del settore, in particolare con A2A e, secondo voci, con Iren.

Oggi l’«enterprise value indicativo attualmente previsto per il 100% degli asset», ovvero il valore d’impresa di Egea nel suo complesso, è calcolato tra 560 e 605 milioni di euro. Valore da “certificare” attraverso la “due diligence” da avviare in questi giorni, ovvero l’attività di “investigazione” con cui A2A valuterà la bontà dell’affare. In caso di esito positivo, dovrà seguire un’offerta vincolante, da presentare entro il 15 maggio.

L’«esclusività» della trattativa con A2A, sottolineano ancora da Egea, avrà durata pari al periodo di due diligence. In seguito, la mulitulity albese potrà eventuale aprire trattative con altri partner.

PierPaolo Carini, presidente ed amministratore delegato di Egea, commenta così la situazione: “La partnership che andiamo a valutare è finalizzata a creare valore e generare nuove prospettive di sviluppo per Egea, a beneficio degli azionisti, dei collaboratori e dei territori in cui operiamo”.

Il “passaggio” della maggioranza delle azioni, finora detenuta dalla famiglia Carini, a un esterno è uno dei motivi di preoccupazione per gli amministratori locali, che temono, in particolare, tagli ai posti di lavoro che oggi Egea garantisce. L’azienda opera anche nel Fossanese.