Anche Fossano farà parte del “Distretto del cibo della frutta”

Il vice-sindaco Giacomo Pellegrino annuncia la volontà di aderire

Pesche

Anche il Comune di Fossano aderirà al Distretto del cibo della frutta, progetto che verrà sottoscritto ufficialmente il prossimo 30 marzo a Lagnasco, in occasione di “Fruttinfiore”. Lo annuncia l’assessore all’Agricoltura e vice-sindaco Giacomo Pellegrino all’indomani dell’incontro di giovedì 9 marzo, sempre a Lagnasco, nella sede di Asprofrut, nel quale il comparto frutticolo della Granda si è confrontato in via telematica con il ministro Francesco Lollobrigida.

In attesa dei sostegni promessi dall’alto, il Distretto rappresenta una forma di aiuto dal basso per “fare sistema” mettendo insieme tutti gli attori della filiera: i produttori (le otto organizzazioni Asprofrut, Eden, Joinfruit, Jolly, Lagnasco Group, Ortofruit Italia, Rivoira e Solfrutta), le organizzazioni agricole (Cia, Coldiretti, Confagricoltura, più Confcooperative), la Fondazione Agrion, la Camera di commercio di Cuneo, più - al momento - 41 Comuni tra le province di Cuneo e di Torino che hanno sottoscritto la pre-adesione.

Ad una prima perimetrazione, che comprende anche Fossano, il Distretto si sviluppa su un areale frutticolo di oltre 17 mila ettari (15.684,03 in provincia di Cuneo e 1.547,51 nella Città metropolitana di Torino). Le specie più rappresentate sono mele, nettarine, pesche e kiwi. Nel territorio del Distretto ricadono il 90% dei meleti e dei pereti coltivati in Piemonte, l’82% delle coltivazioni di kiwi e quasi la metà dei pescheti (45%); per quel che riguarda le nettarine, praticamente la totalità della coltivazione regionale (99%) è realizzata nell’area distrettuale. Non sono trascurabili nemmeno le produzioni di frutta in guscio tra cui, soprattutto, il castagno e il nocciolo, quest’ultimo in forte crescita.

Le aziende (dato 2022) sono superiori alle 8.800 unità (7.795 in provincia di Cuneo e 1.204 nella Città metropolitana di Torino), per lo più dedite a coltivazioni miste. 

Numeri importanti presenta anche il bacino del Fossanese con le sue circa 200 aziende per un totale di 1.400 ettari e una forza lavoro di 550-600 stagionali ogni anno. “Sono cifre - conclude Pellegrino - che testimoniano l’importanza primaria della frutticoltura per la nostra economia e che ci impegnano ad essere presenti e protagonisti di qualunque iniziativa che si proponga di valorizzarla. Il 30 marzo firmeremo l’accordo di adesione, che verrà successivamente approvato con delibera da ciascun Comune”.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 15 marzo