La guerra in Ucraina e il futuro dell’Unione Europea

Se ne parla martedì 21 marzo a Cuneo, ospite il diplomatico Stefano Pontecorvo

Ucraina Parlamento Europeo, Bandiere Europea e Ucraina
European and Ukrainian flags blowing in the wind, in front of the European Commission (foto Comissione Europea)

È trascorso un anno dal ritorno della guerra sul continente europeo e ancora non si intravedono spiragli concreti per una possibile soluzione diplomatica del conflitto. In questi difficili mesi, il conflitto, oltre al suo tragico carico di dolore e distruzione, ha impattato significativamente su diversi ambiti dello scenario geopolitico europeo e globale: basti menzionare, tra gli altri, i legami tra l’UE e la Russia, ruolo della Nato, l’operato dell’UE tra accoglienza dei rifugiati e sostegno militare all’Ucraina. Sono solo alcuni dei tasselli di un equilibrio globale in sensibile mutamento, l’ennesimo terremoto dopo i due anni di pandemia.

Alla luce di quanto sta accadendo, quali prospettive si aprono per noi e per l’Unione europea? Il tema sarà oggetto dell’incontro “La guerra in Ucraina e il futuro dell’UE”, organizzato da Apice – Associazione Per l’Incontro delle Culture in Europa ed Europe Direct Cuneo Piemonte area sud ovest nella serata di martedì 21 marzo, alle ore 18.30, nel Salone d’Onore del Comune (via Roma, 28), a Cuneo.

Relatore dell’incontro sarà Stefano Pontecorvo, diplomatico di lungo corso, che ha ricoperto, tra gli ultimi incarichi, quello di Nato Senior Civilian Representative in Afghanistan, Paese nel quale ha avuto il difficilissimo compito di coordinare l’evacuazione di migliaia di persone nel corso del ritiro delle truppe Nato nell’agosto 2021; dall’esperienza è maturato il volume “L'ultimo aereo da Kabul. Cronaca di una missione impossibile” (Piemme, 2022). Prima di quest’ultimo incarico è stato, tra gli altri: Ambasciatore in Pakistan, Consigliere diplomatico del Ministro della Difesa, Vice-Capo missione nelle ambasciate italiane di Mosca e Londra, Vice-Direttore generale per l’Africa Sub-Sahariana al Ministero degli Affari Esteri italiano; non mancano, inoltre, rilevanti esperienze europee, tra le quali figurano gli incarichi presso il Segretariato Generale del Consiglio UE – dove si è occupato principalmente dei Balcani – e presso la Delegazione Permanente Italiana presso l’UE.