Attilio Giordano se ne è andato in punta di piedi per una crisi respiratoria. Nato a Trinità 61 anni fa, Attilio era un volto famigliare anche a Fossano dove aveva lavorato in ospedale. Entrato nel 1985 come volontario era stato assunto nel ’90; come operatore tecnico si occupava di portare i medicinali nei reparti, distribuiva la posta... Era, insomma, il fattorino che tutti incontravano nei lunghi corridoi dell’ospedale. Negli ultimi dieci anni era stato trasferito al Servizio veterinario conquistandosi anche qui l’affetto di tutti. “Perché Attilio era un buono – ricorda il fratello Silvio -, sempre sorridente e gentile con tutti. In questi giorni, con mia grande riconoscenza, sono venuti in tanti a fargli visita perché sono tante le persone che gli volevano bene”.
“Attilio a causa di una crisi di asfissia alla nascita è nato con una disabilità che gli ha causato tanti problemi, ma mia mamma Nuccia si è sempre battuta per lui, lo ha sempre sostenuto e seguito. Grazie a lei è entrato in ospedale e da quando un anno fa è mancata per Attilio è stata una sofferenza enorme. Da maggio era ricoverato al Craveri, dove c’è anche nostro papà Nino, e anche lì ha saputo farsi amare. In questi giorni ho visto delle infermiere piangere per Attilio”.
Una persona semplice, genuina, spontanea che proprio per questo è stata amata e apprezzata da tutti quelli che lo hanno conosciuto. “Mi manca già molto – dice il fratello – per le cose semplici che facevamo insieme, per i momenti belli e quelli difficili. Lui mi era sempre grato. Per il caffè al bar, per il pranzo in compagnia, per i viaggi in giro per il mondo. Attilio mi ha insegnato tanto e ha avuto nella mia vita un posto enorme, soprattutto in questi ultimi anni”.
I funerali saranno celebrati oggi, venerdì 24 marzo, alle 15 nella chiesa parrocchiale di Trinità con partenza dalla Casa per anziani Craveri-Oggero di Fossano.