Doniamo per l’asilo di Chalna (Bangladesh), dove opera la Papa Giovanni XXIII

QUARESIMA DI FRATERNITA' con le periferie del mondo - PROPOSTA 5

Asilo Chalna Bangladesh

Il nostro viaggio nelle periferie del mondo nella quinta settimana di Quaresima ci porta in Bangladesh, insieme alla Comunità Papa Giovanni XXIII.

Sul sito dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi leggiamo a firma del fossanese Giovanni Paolo Ramonda, attuale responsabile: «Siamo una grande famiglia in cui chi viene accolto e amato si sente protagonista: nelle case-famiglia presenti in tutto il mondo, nelle comunità terapeutiche, nelle cooperative sociali, nelle case d’accoglienza per i senzatetto, nelle case di preghiera e di fraternità. Qui giovani, uomini e donne sposati, consacrati laici, sacerdoti, scelgono di condividere la vita con i più poveri…». La comunità è ben presente sul territorio della nostra diocesi con varie case-famiglia ed è per questo che condividiamo l’appello che arriva dall’Associazione per una necessità nel paese asiatico del Bangladesh.

Così ci scrivono: «La presenza dei nostri missionari in Bangladesh risale al 1999, anno in cui l’allora vescovo di Khulna, Michael Di Rozario, li chiamò per “stare con i più poveri tra i poveri”. Da allora sono trascorsi ben 23 anni, ma l’obiettivo è rimasto sempre lo stesso: condividere la vita con i più vulnerabili e ascoltare il loro grido. Con questa vocazione oggi operano in loco tre missionari italiani nel piccolo e sperduto villaggio di Chalna. Oltre alle case-famiglia, i missionari seguono diversi progetti avviati per rispondere ai bisogni espressi dalla popolazione: un centro di fisioterapia, una mensa, il doposcuola, le classi speciali e un asilo.

Per cultura e tradizione la donna bengalese è l’unica responsabile della casa e della crescita dei figli. Idealmente non dovrebbe pertanto lavorare. Purtroppo, la realtà è molto diversa, soprattutto nelle classi sociali meno abbienti dove le mamme non solo lavorano, ma spesso devono provvedere al mantenimento dell’intero nucleo familiare. Lasciare i figli diventa quindi un problema, soprattutto quando sono piccoli, anche perché in Bangladesh gli asili sono rari. Quando possibile i bimbi vengono affidati alle nonne o ai fratelli maggiori. Nei casi peggiori trascorrono invece il tempo soli per le strade, con tutti i pericoli che ciò comporta.

Prima del nostro arrivo, anche a Chalna non c’erano asili. Poi, per rispondere alla richiesta di aiuto di numerose mamme lavoratrici, nel 2008 i missionari hanno avviato una scuola materna per bambini dai 3 ai 6 anni. L’accompagnamento gratuito dei bambini prevede anche un supporto alimentare: una tazza di latte per merenda a metà mattina e il pranzo consumato nella mensa della missione. Dopo due anni di sospensione delle attività in presenza a causa della pandemia, a gennaio 2023 siamo ripartiti con l’asilo a pieno regime. Vi chiediamo pertanto di camminare insieme a noi prendendovi a cuore la formazione di questi piccoli».

Ufficio Missionario diocesi di Cuneo e Fossano