Giù i prezzi della luce. Se già negli ultimi mesi il trend era in discesa - ma non abbastanza da compensare i terribili aumenti registrati durante la recente crisi energetica - ora gli effetti di questi nuovi ribassi dovrebbero farsi sentire nettamente sui bilanci familiari degli italiani.
Secondo la stima di Arera, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo con contratto tutelato, che abbia accesso a una potenza massima di 3 kW e consumi mediamente 2.700 kWh all’anno, si riduce del 55,3% nel secondo trimestre del 2023, dunque da aprile. Unica notizia negativa, su questo fronte, è che “tornano”, anche per le utenze domestiche, gli oneri generali di sistema, che erano stati sospesi.
Per quanto riguarda il gas, sempre per la “famiglia tipo” con contratto in tutela che consumi mediamente 1.400 metri cubi all’anno, a febbraio la bolletta si è ridotta di circa il 13%. Alla fine di marzo, l’Arera ha inoltre attuato quanto ha stabilito il Governo “azzerando gli oneri generali di sistema anche per il prossimo trimestre per la generalità dei clienti gas e confermando il potenziamento dei bonus sociali su elettricità e gas per le famiglie con livello Isee fino a 15mila euro o fino a 30mila se si hanno almeno 4 figli a carico”. Per contro, viene meno “la componente tariffaria negativa UG2”, ovvero la misura che il Governo aveva introdotto per utenti con consumi ridotti, per contrastare l’impennata del prezzo del gas durante la crisi energetica. Tutti questi interventi, concludono da Arera, “si affiancano alla conferma della riduzione Iva sulla gestione calore, sul teleriscaldamento e sul gas al 5%”.
“Siamo in un passaggio nuovo e per un verso ancora delicato di questa lunghissima crisi - afferma il presidente di Arera, Stefano Besseghini -. I prezzi all’ingrosso del gas evidenziano un mercato che ha preso sul serio lo sforzo europeo di diversificazione e di consolidamento delle infrastrutture, e i segnali li vediamo velocemente trasferiti anche ai consumatori finali”.