IL RITORNO DI CASANOVA
di Gabriele Salvatores; con Toni Servillo, Fabrizio Bentivoglio, Sara Serraiocco, Natalino Balasso, Alessandro Besentini, Italia, 2023, durata 95 minuti.
Leo Bernardi è un affermato regista che sta lavorando ad un film su Giacomo Casanova. Entrambi, regista e personaggio, sono arrivati ad un punto di svolta della loro vita, guardano il tempo che scorre inesorabile davanti ai loro occhi, e il tratto di cammino che porta alla conclusione è assai più breve di quello già percorso. Il film dovrebbe essere presentato al Festival di Venezia, ma Leo (Toni Servillo) non sa decidersi, tergiversa, procrastina, in sala di montaggio il suo montatore Gianni (che è anche il suo unico amico) lo esorta a concludere, ma ogni sforzo cade nel vuoto. Leo è distratto, confuso, si è invaghito di Silvia, una giovane contadina conosciuta sul set, una donna e un mondo, quello contadino, molto lontano dal suo. Anche il suo Giacomo Casanova (Fabrizio Bentivoglio) si è invaghito della giovane e bella Marcolina e per tutti e due, il regista e il personaggio, il rapporto con le donne è fondamentale per capire chi sono, o meglio, chi sono diventati. La vicenda di Leo è tutta in bianco e nero, in colore patinato quella di Casanova, due registri cromatici che sono anche registri narrativi attraverso i quali Salvatores mette in scena il suo film più autobiografico e coraggioso, un’opera metacinematografica che ci porta a riflettere sul tempo, sul senso del racconto e del raccontare (fanno capolino Fellini con “8 ½”, Bogdanovich con “L’ultimo spettacolo”) , sull’irreversibilità dell’esistenza e per dirla con Seneca sul “de brevitate vitae”. Da non perdere.
MIRACLE
di Jang Hoon Lee; con Jung-min Park, Sung-min Lee, Lee Soo-Kyung, Moon-Sung Jung, Iona. Corea del Sud, 2021, durata 117 minuti.
Jun-gyeong è un ragazzo assai intelligente, ama le scienze e la matematica, e lo studio rappresenta per lui, orfano di madre, un’ottima valvola di sfogo. Il ragazzo e la sua famiglia vivono in un villaggio sperduto in campagna e per arrivare a scuola Jun deve camminare per ore lungo i binari del treno, un percorso pericoloso che è stato luogo di molti incidenti. Giunto al liceo Jun conferma le sue doti di piccolo genio della matematica anche se i compagni lo ritengono un nerd e lui fatica a socializzare, l’unica con cui riesce a stringere amicizia è una compagna di classe, Song Ra Hee. Ed è a lei che Jun confida quello che da tempo è il suo sogno, fare in modo che anche nel suo villaggio venga costruita una stazione ferroviaria. Ma dopo aver inviato numerose lettere al Presidente della Repubblica senza aver ottenuto risposte, Jun è preso dallo sconforto e sarà proprio la ragazza a sostenerlo nel progetto che da sempre lui sta coltivando regalando al ragazzo l’ispirazione che gli mancava per andare avanti nel suo obiettivo tanto desiderato.
Premio del pubblico alla ventiquattresima edizione del Far East Film Festival, “Miracle” è un melò ispirato ad una storia vera che al botteghino in Corea del Sud ha fatto registrare incassi strabilianti, ed il segreto è nel mix di dolcezza e caparbietà dei personaggi (a cominciare dal protagonista Jun), così come il clima da favola che aleggia su tutta la storia, che è sì uno spaccato di vita di una certa durezza ma il regista non rinuncia ad affermare un messaggio importante: mai smettere di credere ai propri sogni.