“Invito i fedeli e gli uomini e le donne di buona volontà a leggere la «Pacem in terris», e prego perché i capi nazioni se ne lascino ispirare nei progetti e nelle decisioni”. Lo ha detto il Papa al termine dell’udienza di oggi mercoledì 12 aprile. “Ieri ricorreva il sessantesimo della «Pacem in terris» che san Giovanni XXIII indirizzò alla Chiesa e al mondo nel pieno della tensione tra due blocchi contrapposti nella cosiddetta guerra fredda - ha ricordato Francesco -. Il Papa aprì davanti a tutti l’orizzonte ampio in cui poter parlare di pace e costruire la pace. Nel disegno di Dio sul mondo e sulla famiglia umana, quell’enciclica fu una vera benedizione, come uno squarcio di sereno in mezzo a nubi oscure. Il suo messaggio è attualissimo”. A riprova di ciò, il Papa ha citato un passo della Pacem in terris, prima di invitare tutti alla lettura: “I rapporti tra le comunità politiche come quelli tra i singoli esseri umani vanno regolati non facendo ricorso alla forza delle armi, ma nella luce della ragione, e cioè nella verità, nella giustizia e nella solidarietà operante”.
“Perseveriamo nella preghiera per la martoriata Ucraina. Preghiamo per quanto soffre l’Ucraina” l’invito del Papa. “Oggi che il mondo è sempre più provato dalle guerre e si allontana da Dio, abbiamo ancora più bisogno della Misericordia del Padre”, ha detto Francesco nei saluti ai fedeli di lingua polacca. “La prossima domenica (16 aprile) celebriamo la misericordia di Dio, la domenica della Divina misericordia”, ha ricordato infine il Papa salutando i fedeli di lingua italiana. “Il Signore mai lascia di essere misericordioso”, ha proseguito: “Pensiamo alla misericordia di Dio, che sempre ci accoglie sempre ci accompagna, mai ci lascia da soli”.