Caso Cospito: la Consulta “apre” alla riduzione della pena

Attentato alla caserma Dalla Chiesa
Forze dell'ordine fuori dalla Caserma allievi Carabinieri di Fossano dopo l'attentato del 2006

Potrebbe non essere l'ergastolo la pena che dovrà scontare Afredo Cospito, l'anarchico responsabile dell'attentato alla scuola allievi Carabinieri di Fossano, avvenuto nel 2006.

La Corte Costituzionale si doveva esprimere sul caso Cospito, ora al 41-bis, valutando quell’articolo del codice penale che impedisce sconti di pena nei casi di recidiva aggravata per il reato di strage politica. In una nota l'ufficio stampa spiega: “In continuità con i suoi numerosi e conformi precedenti sulla disposizione censurata, la Corte ha ritenuto tale norma costituzionalmente illegittima nella parte in cui vieta al giudice di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva di cui all’art. 99, quarto comma, cod. pen., nei casi in cui il reato è punito con la pena edittale dell’ergastolo”.

La decisione della Corte Costituzionale apre così alla possibilità di una pena meno severa (tra i 20 ed i 24 anni): sarà infatti il giudice, a seconda dei singoli casi, a valutare se le attenuanti sono valide a garantire una riduzione della condanna. A Fossano non ci furono né morti né feriti, ma solo danni. Sarà il giudice a decidere se questo basterà a Cospito ad evitare l'ergastolo.

Poco dopo la notizia l'anarchico, che è in sciopero della fame dallo scorso ottobre e per questo ora ricoverato in ospedale per aver perso oltre 50 kg di peso e anche essere finito sulla sedia a rotelle, ha annunciato che interromperà la protesta e riprenderà ad alimentarsi, sotto stretto controllo medico. Quando sarà possibile sarà nuovamente trasferito in carcere.

Gli avvocati di Alfredo Cospito hanno anche annunciato di aver presentato un nuovo ricorso alla Corte di Strasburgo, questa volta contro il regime del 41bis.