Bene Vagienna, Ravotti: nessun passo indietro

Il consigliere di opposizione, incompatibile secondo la maggioranza: "Non rinuncio al ricorso al Tar e non mi dimetto"

Rinunciare al ricorso al Tar del Piemonte – tuttora pendente – contro la concessione, da parte del Comune di Bene Vagienna, del permesso di costruire per la realizzazione dell’allevamento di polli in frazione Isola; o dimettersi da consigliere comunale. Questa la scelta che dovrebbe compiere Claudio Ravotti, del gruppo di opposizione “L’altra Bene”, secondo l’Amministrazione comunale del sindaco Claudio Ambrogio: all’ultimo punto dell’ordine del giorno nel Consiglio comunale convocato lo scorso 20 aprile a palazzo Lucerna di Rorà, c’era l’«esame» della sua «condizione di incompatibilità». Incompatibilità che deriverebbe appunto dal fatto che Ravotti è tra i firmatari di quel ricorso che riguarda il Comune di Bene Vagienna. “Io non rinuncio al ricorso e non mi dimetto”, ha affermato lui, invitando il Consiglio comunale stesso ad esprimersi, tramite voto, sulla sua incompatibilità ed eventualmente farlo decadere: votazione che avverrà probabilmente nella prossima seduta.

Il confronto – dai toni accesi – è stato l’occasione, per Ravotti, di leggere una sorta di memoria difensiva, in cui ha presentato il percorso che ha intrapreso, con altri residenti all’Isola, contro la costruzione del maxi-allevamento e con cui è giunto, infine, fra i banchi dell’opposizione. È così approdata in Consiglio comunale quella che è probabilmente la vicenda più discussa in questi ultimi anni a Bene Vagienna, ovvero l’allevamento di polli costruito nella frazione di Bene Vagienna. Una vicenda complessa, su cui lo stesso Ravotti ha cercato di far chiarezza con il comitato “Isola 2021”, già prima di candidarsi alle ultime elezioni amministrative: il Comune aveva autorizzato un piccolo insediamento, che in seguito, attraverso il passaggio in Conferenza dei servizi, aveva di fatto ottenuto le autorizzazioni per trasformarsi in una struttura molto grande, capace di incidere profondamente sulla qualità della vita nella frazione, e che infine, grazie all’impegno di alcuni residenti ma anche al “passo indietro” del Comune stesso, è stato nuovamente valutato in Conferenza dei servizi e costretto a rispettare i limiti del progetto iniziale.

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