Grazie signor Presidente

Mattarella a Cuneo Foto Costanza Bono
Foto Costanza Bono

“Chiediamoci dove e come saremmo se fascismo e nazismo fossero prevalsi allora!”. Un invito tutt’altro che banale, anche oggi a 78 anni da quel 25 aprile. Un monito del presidente delle Repubblica dal palco del Toselli di Cuneo durante la sua visita in Granda per la festa della Liberazione. Grazie signor Presidente per avercelo ricordato ancora una volta, con forza e convinzione. Grazie per aver omaggiato una terra che più di altre ha pagato per la barbarie nazifascista, sapendosi ribellare e lottando, ma anche ponendo semi di riconciliazione per diventare terra e scuola di pace. Grazie per aver detto in modo inequivocabile e senza sconti che la Costituzione e la nostra libertà sono figlie delle Resistenza e dell’antifascismo. Nonostante ci sia chi su questi temi pare più “timido” e riluttante. Grazie per sottolineare la differenza sostanziale tra la lotta per la propria libertà e la lotta per la supremazia sugli altri, che diventa negazione della libertà altrui. Grazie Presidente per riportarci costantemente ai fondamentali del nostro vivere democratico, una conquista importante, da non dare mai per scontata. Da custodire e difendere. Grazie per ricordare, a tutti noi che ci diciamo orgogliosi di essere figli e figlie di questa terra libera e resistente, che questo “dono” della libertà non è merito nostro, ma di chi ha lottato per noi. Anche a costo della propria vita. Ma tocca a noi, “ora e sempre”, fare in modo che resti intatto per chi verrà dopo. Grazie Presidente.