Crf, bilancio record da 17,7 milioni di utile

Il miglior risultato di sempre, nei 117 anni di attività della banca fossanese. Il commento del presidente Antonio Miglio

Antonio Miglio

Un record assoluto. Con i suoi 17,7 milioni di utile netto è il miglior bilancio di tutta la storia, ul-tracentenaria, della Cassa di risparmio di Fossano. Ed è la seconda volta, in 117 anni, che viene superato il tetto dei 10 milioni, la volta precedente era successo nel 2013.
L’utile è soltanto uno dei tanti dati, tutti in positivo, del bilancio approvato dall’assemblea che si è riunita venerdì 28 aprile nelle sale del palazzo del Comandante.
“Questo è il miglior risultato di sempre, una soddisfazione notevole che ci rende orgogliosi”, commenta il presidente Antonio Miglio che ci illustra i valori più indicativi e spiega a che cosa è dovuto questo salto in avanti notevole (l’utile rispetto allo scorso anno è aumentato del 90%).
“Sono diversi i fattori che hanno portato a questo risultato - spiega il presidente -. Il primo è che abbiamo ancora beneficiato di 6 mesi di prestito Bce a tasso -1, il che ha influito in positivo per circa 2 milioni sul risultato finale. L’altro elemento che influisce in modo determinante è il fatto che gran parte dei nostri investimenti è in titoli indicizzati e con l’aumento dei tassi da parte di Bce da luglio a dicembre anche la redditività di questi titoli è cresciuta in modo significativo”.
L’aumento dei tassi ha comportato anche un aumento dei tassi sugli impieghi. Anche questo sicuramente è stato motivo di crescita degli utili.
“Quarto elemento è il contenimento dei costi - spiega Miglio -. Pur avendo costi già molto contenuti siamo riusciti ulteriormente a migliorare e nel 2022 il rapporto costi-ricavi (il cosiddetto costi income, vale a dire tutti i costi di funzionamento della banca rispetto al margine di intermediazione) è passato dal 41,3 al 37,5%. E questo è un altro nostro motivo di vanto, con un risultato che si colloca fra i migliori in Italia ed anche in Europa. Da un’indagine fatta a livello europeo si evidenzia che in Italia grazie a chiusure di filiali e licenziamenti di per- sonale il rapporto costi ricavi è migliorato, ma non è ancora a livello della media europea. Infatti in Italia la percentuale è in media del 65% mentre nel resto d’Europa è di circa il 59%. Ecco, noi siamo 20 punti percentuali sotto la media europea. E per questo devo dire grazie all’ottimo lavoro di tutti i dipendenti Crf, e all’attenzione che da sempre mettiamo nella scelta del nostro personale. Tutti i giovani che escono dalle superiori o dall’università con il massimo dei voti e dimostrano di essere motivati”.
Un elemento che ha sicuramente influito sul risultato economico della banca è il capitolo riguardante i mutui, tema sensibile e che nell’ultimo anno ha gravato in modo importante - ma con segno opposto - sui bilanci delle famiglie e delle aziende.
“Consapevoli di questo abbiamo messo in campo tutta una serie di iniziative per evitare che i nostri clienti andassero in crisi - conferma il presidente -. Il nostro compito è garantire l’erogazione del credito e non è nostro interesse prestare i soldi per poi vedere le aziende in crisi o le famiglie vendere all’asta la casa perché faticano a pagare le rate. Per quanto riguarda le famiglie che si sono viste aumentare in modo considerevole la rata ci siamo inventati il mutuo a rata fissa e durata variabile. Questo per “aiutare” i bilanci famigliari, tenendo una rata sempre uguale e posticipando l’estinzione del mutuo. Tutto questo anche immaginando, come dice la Bce, che si tratti di una fase transitoria e che dal 2025 l’inflazione ritorni intorno al 2% e quindi i tassi si riportino ai valori di un tempo. Insomma abbiamo cercato di dare una boccata di ossigeno alle famiglie in questa fase di aumento dell’inflazione”.
E sono tanti i clienti che hanno approfittato di questa opportunità. Tutto questo è stato possibile - e il presidente ci tiene a sottolinearlo - grazie al rapporto diretto che la banca ha con i propri clienti, che possono rivolgersi al personale con fiducia per discutere insieme soluzioni personalizzate: “In questi anni anche noi abbiamo investito molto sull’online che per le operazioni ordinarie è effettivamente comodo e permette di risparmiare tempo, diamo e continuiamo a dare grandissimo valore al rapporto diretto e personale con i nostri clienti. A chi è venuto a dirci che la rata stava diventando troppo onerosa gli si è proposta una soluzione”.
E la stessa cosa è stata fatta con le aziende attraverso moratorie, cioè sospensione delle rate per un periodo oppure sospensione del capitale e restituzione soltanto degli interessi.
Spulciando tra i macro dati del bilancio, alla voce “raccolta complessiva” si evidenzia come
il volume sia rimasto invariato rispetto al 2021.
“Teniamo presente che tra il 2020 e il 2021 e quindi in piena pandemia, i depositi si sono incrementati notevolmente - aggiunge Miglio -. A determinare l’aumento dei risparmi soprattutto la paura per il futuro, ma anche il fatto che non si potesse uscire e che molte attività fossero chiuse”.
Il fatto che le cifre siano rimaste invariate nel 2022, anno in cui l’economia è tornata - pur con difficoltà - a girare e che si è tornato a spendere (anche più di prima se si pensa al caro bolletta) significa essenzialmente una cosa: l’arrivo di nuovi clienti. Dato confermato dal numero di conti correnti che aumenta costantemente.
Non sono invece aumentati in modo considerevole i prestiti alla clientela, la domanda è poca vista la situazione generale dell’economia nello scenario non soltanto nazionale, ma europeo e mondiale.
Ultimo dato: il rapporto delle sofferenze sugli impieghi, ridotto ulteriormente e che si assesta allo 0,56%, tutto questo mentre il patrimonio di casa Crf aumenta di quasi il 10% arrivando a quota 164 milioni che significa, come dice il presidente, che “le spalle sono ben coperte”.

Una sede, 17 filiali

La Cassa di risparmio di Fossano spa, negli ultimi 30 anni ha visto una crescita esponenziale anche in termini di presenza sul territorio, non soltanto fossanese, ma anche nella cintura torinese. Oltre alla sede centrale di Fossano nello storico Palazzo del Comandante in via Roma, ci sono 17 filiali, di cui 8 nel Torinese e le altre nei Comuni dell’hinterland di Fossano. Tutto questo per un totale di 173 dipendenti, un numero che resta stabile e che significa che nonostante la crescita dell’online nessuna filiale è stata ridimensionata e per ogni dipendente che arriva alla pensione c’è un nuovo ingresso (26 negli ultimi 5 anni).
“Nelle scorse settimane abbiamo festeggiato i 30 anni della filiale di Salmour - aggiunge il presidente Miglio -. Una bella soddisfazione di questi tempi. Le grandi banche stanno chiudendo filiali nei piccoli centri sotto i 2.000 abitanti. Questo significa ad esempio che in territori come il nostro o le nostre montagne ci siano valli intere completamente scoperte. Noi invece siamo presenti anche in piccoli centri come Salmour che di abitanti ne ha 700 e continuiamo ad esserci e investire”.