“Mon crime- La colpevole sono io” – “Maurice, un topolino al museo”

Mon Crime La Colpevole Sono Io

MON CRIME - LA COLPEVOLE SONO IO
di François Ozon; con Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon, André Dussollier, Édouard Sulpice, Francia, 2023, durata 102 minuti. 

Siamo a Parigi, nel 1935. Una giovane attrice alle prime esperienze viene invitata a casa da un anziano e navigato produttore teatrale per discutere di un possibile ruolo in uno spettacolo. Ma poi il dialogo vergognosamente si tramuta in qualcos’altro, le avances dell’uomo si fanno invadenti ed aggressive ma Madeleine riesce a divincolarsi e a fuggire. Qualche ora dopo però, la ragazza viene raggiunta a casa da un ispettore della Polizia giudiziaria perché l’anziano produttore è stato assassinato. La giovane attrice, sovvertendo ogni apparente logica, pur non avendolo compiuto si dichiara colpevole dell’omicidio pensando, sostenuta in ciò dalla amica e coinquilina Pauline Mauléon, avvocatessa anche lei alle prime armi e senza clienti, che paradossalmente il processo potrebbe giovare alla carriera di entrambe. La giovane attrice decide di puntare sulla difesa del proprio onore e della propria illibatezza e l’avvocatessa godrebbe anche lei di una visibilità senza pari. E così nei fatti le cose sembrano andare, almeno in un primo momento. Rea confessa ma scagionata dalle accuse per legittima difesa, Madeleine Verdier diviene presto un’icona femminista in lotta contro il maschilismo imperante della società francese, un simbolo contro la violenza degli uomini e la necessaria autodifesa “attiva” delle donne. E da quel momento Madeleine diviene una star, articoli su tutti i quotidiani, fiori, centinaia di lettere e soprattutto scritture per ruoli importanti, tanto a teatro quanto al cinema. E per l’amica avvocatessa Pauline i clienti fioccano. Peccato che tutto sia frutto di una bugia e che la vera autrice del delitto rivendichi l’omicidio…

Commedia scoppiettante (e spiazzante) che con i suoi ripetuti colpi di scena guarda senza esitazione alla stagione migliore della commedia americana degli Anni  ’30 e ’40 (l’esplicita citazione della prima commedia di Billy Wilder  “Amore che redime” è lì a ricordarcelo), “Mon crime- La colpevole sono io” è un film che come il precedente di Ozon  “Otto donne e un mistero” trova la sua forza nella coralità dell’impianto narrativo e nella qualità degli interpreti, tutti davvero bravissimi, dalla coppia di protagoniste Nadia Tereszkiewicz e Rebecca Marder (belle e brave), all’immensa Isabelle Huppert, per proseguire con Fabrice Luchini e André Dussollier, per raccontarci, come solo la commedia sa fare, temi e situazioni dalle potenzialità “serie” servendosi dello strumento del divertimento. Da vedere. 

Maurice, Un Topolino Al Museo

MAURICE - UN TOPOLINO AL MUSEO
di Vasiliy Rovenskiy; Animazione, Russia, 2023, durata 83 minuti. 

Vincent è un bel gatto rosso che non conosce nulla del mondo vero, è nato infatti su di una nave e un po’ come “Novecento”, il protagonista de “La leggenda del pianista sull’Oceano” da quella nave non è mai sceso. Un giorno però, durante una tempesta, cade in acqua e finisce su un’isola dove conosce Maurice, un topolino che sogna di rosicchiare le opere d’arte più famose al mondo. Dopo una serie di rocambolesche situazioni una notte durante una tempesta per mettersi al riparo da un nubifragio, i due si nascondono dentro un clavicembalo. Lo strumento però con all’interno i due animali viene caricato su una nave, con destinazione l’Ermitage di San Pietroburgo, uno dei musei più prestigiosi al mondo. Ma, a vigilare sulle opere d’arte del museo e dare la caccia ai topi ci sono  un agguerrito manipolo di gatti a cui nulla sfugge. Cosa farà Vincent? Verrà meno al suo vincolo di amicizia con il piccolo Maurice e si schiererà con la banda di gatti? E cosa farà il piccolo ma terribile Maurice, riuscirà a placare la sua voglia di rosicchiare le opere d’arte? 

Storia d’amicizia e d’avventura tra una coppia più che mai improbabile (a dirci dunque che l’amicizia vera supera tutte le differenze), il film di Vasiliy Rovenskiy è un simpatico cartoon che non brilla forse per la qualità dei dialoghi e la sua forza comica, ma ha il grande pregio di essere ambientato in museo e di trasformare i quadri e le opere d’arte in personaggi del racconto. Il film scorre lieve, e pur essendo in tutta evidenza pensato per un pubblico di ultra giovanissimi, ha tuttavia il fascino di una fiaba che sa parlare anche al mondo adulto.