Assistenza mensa, il “cerino” passa agli Istituti scolastici

Dal 2023-2024 il servizio non sarà più di competenza del Comune

Mensa scolastica

Dall’anno scolastico 2023-2024, il Comune di Fossano non si occuperà più dell’assistenza mensa all’interno delle scuole, servizio che ha garantito fino all’anno in corso avvalendosi di personale di cooperative scelte con bando di gara, assicurando la copertura totale dei costi pur a fronte di una corresponsione parziale da parte dell’utenza con redditi Isee più bassi. Ciò in forza di una sentenza della Corte di Cassazione che ha definito l’assistenza mensa a tutti gli effetti un tempo scuola respingendo la pretesa, avanzata dai genitori ricorrenti, di poter consumare in mensa il pranzo portato da casa. Una sentenza che, come effetto secondario, ha aperto la strada all’esonero dei Comuni dalla competenza (e dalla spesa) del servizio di assistenza, secondo l’interpretazione data dall’Amministrazione di Fossano.

L’assessore alle Finanze Angelo Lamberti ne aveva dato notizia nel Consiglio comunale di marzo quantificando un risparmio di 40 mila euro per le casse del Comune in un anno che, con l’estensione dell’orario a settimana corta (da settembre 2023), dovrà comportare spese comunali aggiuntive per la mensa vera e propria (+60 mila euro) e, complessivamente, aumenterà di circa 100 mila euro la voce nel bilancio comunale per i servizi scolastici. Il rovescio della medaglia è che il servizio di assistenza mensa finirà sulle spalle degli Istituti scolastici.

Per capire che cosa cambierà nell’articolazione del servizio, abbiamo contattato le dirigenti dei due Istituti scolastici cittadini, che stanno valutando in queste settimane come affrontare la situazione.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 17 maggio