Approvato un bilancio con numeri da record e confermato alla guida dell’Istituto il gruppo del presidente Elia Dogliani. Non ha riservato sorprese l’assemblea dei soci di Bene Banca, convocata lo scorso 13 maggio. La novità, semmai, è stato il ritorno “in presenza” dopo gli anni condizionati dalla pandemia di Coronavirus: oltre 1000 i partecipanti, al Palazzetto dello sport di Bene Vagienna.
Il 2022 è stato presentato dai vertici della Bcc come “il miglior anno anno della storia di Bene Banca”: l’Istituto benese fa registrare l’utile eccezionale di 11,7 milioni di euro. Molto positivi, peraltro, tutti gli indicatori: gli impieghi crescono dell’8% e la raccolta complessiva del 5,32% (+ 60 milioni di euro), mentre il Cet1, indice di solidità, supera il 21%.
“Il 2022 ha rappresentato l’anno della maturità – commenta il direttore generale Simone Barra –: dopo un lavoro quinquennale di efficientamento e rilancio, la banca ha espresso tutte le sue potenzialità andando a costituire un solido punto di riferimento per famiglie ed imprese nelle provincie di Cuneo e Torino. Di rilievo la crescita degli impieghi: in un panorama appesantito dalla guerra in Ucraina e dal rallentamento dell’economia, Bene Banca ha erogato 130 milioni di euro alla propria clientela. Un lavoro attento e frazionato su oltre 1000 nuovi clienti”. “La forza di Bene Banca – prosegue Barra – è insita nella qualità dei suoi asset: i crediti deteriorati sono ormai un ricordo ed oggi la nostra banca vanta l’«npl ratio», indice di rischio sui crediti, al 2,41%, il più basso tra tutti gli Istituti appartenenti al Gruppo Cassa Centrale Banca e sicuramente tra i più virtuosi di tutto il sistema bancario italiano. Un altro fiore all’occhiello di Bene Banca è il Cet1: superare il 21%, valore molto al di sopra della media degli Istituti italiani, significa esprimere solidità e sicurezza per i nostri soci e clienti in un contesto finanziario ed internazionale che continua a permanere fragile”. “Siamo convinti –dice infine il direttore – che il nostro futuro debba passare attraverso due elementi fondamentali. Il primo sono i giovani: abbiamo inserito in organico oltre 40 giovani laureati negli ultimi 4 anni, garanzia per la nostra crescita. Il secondo è lo sviluppo territoriale: dopo aver inaugurato nel dicembre del 2021 la nostra seconda filiale a Torino, in via Nizza 50, abbiamo aperto la nostra terza il 2 maggio, in corso Racconigi; in estate, infine, apriremo la nostra ventiduesima filiale a Borgaretto di Beinasco. Investire nel capitale umano e nella ramificazione territoriale andando a colmare i vuoti lasciati dai grandi Istituti, mantenendo sempre ferma la nostra bussola sul bene dei clienti e dei territori: questa, siamo convinti, sia la strada giusta da percorrere”.
Commenta a sua volta l’avvocato Elia Dogliani, confermato nel ruolo di presidente: “Il percorso virtuoso di Bene Banca è fondato sui valori tradizionali dei propri 125 anni di storia, che risultano quanto mai attuali: serietà e rigore, senso di appartenenza, attenzione ai clienti e soci, servizio alle comunità di riferimento. Lo abbiamo dimostrato abbinando alla crescita commerciale, ben descritta dal direttore generale, l’attenzione nelle coperture del credito deteriorato, che costituisce una garanzia di sicurezza per i nostri clienti e soci. In particolare, le sofferenze sono accantonate al 93,4% e le inadempienze probabili all’85,6%. Tutti indicatori tali da rassicurare sull’ottimo stato di salute di Bene Banca. La nostra tradizionale attenzione al territorio ed alle comunità è stata tangibile, con oltre 200 erogazioni/sponsorizzazioni ad enti, associazioni e fondazioni, senza fine di lucro, ubicate sul nostro territorio. Un modo per fare sentire il legame indissolubile tra Bene Banca e la nostra terra”. “Il numero, però, che mi rende più orgoglioso è quello relativo alla base sociale – continua Dogliani –: il modello di credito cooperativo e di banca del territorio si mostra vincente ed attrattivo come testimonia il raggiungimento, avvenuto nel febbraio di quest’anno, della storica soglia dei 10.000 soci”. “Credo – conclude il presidente – si possa dire che è possibile fare bene la banca del territorio, coniugando la tradizione ed un giusto sguardo al futuro. Ringrazio il Consiglio di amministrazione, la Direzione generale, il Collegio sindacale e tutti i dipendenti di Bene Banca per avere creduto e credere sempre nella forza del nostro modello”.