Dai palcoscenici del mondo a Bene

A tu per tu con Alessandra Simone, attrice teatrale e artista circense "adottata" dalla città augustea

Foto di Andrea Macchia

Il suo debutto è avvenuto a “Insieme”, evento organizzato dal comitato “Paese nostro” al castello di Bene Vagienna per la Giornata internazionale della donna: in quell’occasione ha proposto un estratto di un suo lavoro, “Solo al femminile - Monologo circense per donna sola”. Ma non era la “prima volta” in una manifestazione benese: con il compagno Nicola, titolare insieme alla sorella Mita della farmacia del paese, aveva già partecipato alla rievocazione storica dedicata alla patrona del paese - la beata Paola Gambara Costa - lo scorso gennaio, quando aveva interpretato una parte secondaria a favore della figlia, la piccola Sveva che ha meno di un anno e che ha avuto il ruolo di Gianfrancesco neonato, il figlio della stessa beata Paola. Parliamo di Alessandra Simone, attrice teatrale e artista di circo contemporaneo che, dopo essersi esibita in buona parte del mondo, si è fermata nella città augustea per amore di Nicola e Sveva.

Un po’ di biografia, com’è giusto per un’artista come lei. Nata a San Mauro Pascoli 42 anni fa, Alessandra si è diplomata al liceo scientifico, a Cesena, dove ha anche cominciato la sua formazione teatrale alla scuola teatrica della Discesa della prestigiosa compagnia di ricerca teatrale “Raffaello Sanzio”; ha poi frequentato il Dams di Bologna, corso di laurea dedicato alle arti, la musica e lo spettacolo.

“Il teatro è stato il mio primo amore”, ricorda Alessandra. Il Dams prevede un approccio soprattutto teorico, e Alessandra aveva bisogno anche di altro. Così nel suo curriculum si aggiungono il diploma alla scuola di teatro Galante-Garrone, dove si sono formati tra gli altri Stefano Accorsi e Andrea Argenteri, e il laboratorio di improvvisazione teatrale al teatro delle Moline.

In parallelo c’è il circo: meglio, il circo contemporaneo - quello che non è necessariamente legato a storiche famiglie in cui il “mestiere” si tramanda di padre in figlio e che non prevede l’impiego di animali. Dal 2006, Alessandra è insegnante nella stessa scuola dove si è formata come artista circense, ovvero la Fondazione Cirko Vertigo, la più grande realtà professionale di circo contemporaneo in Italia: dopo essersi occupata di corsi ludici per bambini e adulti, dal 2016 è tutor del corso professionale per artista  di circo contemporaneo, che la Fondazione Cirko Vertigo ha attivato a Grugliasco e che recentemente ha ottenuto il riconoscimento come corso di laurea.

 

Foto di Andrea Macchia

L’acrobazia aerea, che ha ulteriormente approfondito alla Scuola nazionale di circo di Rio de Janeiro, è la specialità circense di Alessandra, in particolare con i tessuti, il cerchio aereo e la rete aerea. In parallelo, l’artista si occupa di formazione e produzione di spettacoli. Non a caso, a lei si deve anche la fondazione di una compagnia: creata nel 2010, “Ellissi parallele” propone spettacoli di teatro-circo di impegno civile e laboratori di teatro sociale. La cofondatrice è Zahira Berrezouga, nota (al grande pubblico) per aver interpretato la strega Varana della Melevisione, programma televisivo per bambini in onda sui canali Rai: legate a un’idea di teatro dalla vocazione sociale, insieme Alessandra e Zahira hanno lanciato progetti su temi che riguardano la violenza sulle donne e i migranti.

Tanti i luoghi in cui si è esibita l’attrice “adottata” da Bene Vagienna: da Torino - dove viveva prima di trasferirsi nella città augustea - a Strasburgo e Rio de Janeiro. E non meno vario il pubblico: da quello di Olimpiadi, Paralimpiadi e Universiadi al Parlamento europeo.

La rievocazione storica dedicata alla beata Paola Gambara è stata la prima occasione che Alessandra ha colto per vivere un’esperienza artistica e al tempo stesso comunitaria a Bene Vagienna… Anzi, no: “Avevo candidato Sveva per il ruolo di Gesù bambino nel Presepe vivente - racconta -: lei avrebbe sostituito il bambino che lo ha poi interpretato, nel caso lui avesse avuto qualche malanno”. Intanto, a un mese di distanza, alla figlia di Alessandra e Nicola è stato affidato il ruolo di Gianfrancesco. E la partecipazione a quello che è l’evento più importante nel calendario benese, tra i figuranti che impersonavano i poveri soccorsi dalla patrona, non ha lasciato indifferente Alessandra: “Da neofita - racconta -, non potevo immaginare che questa manifestazione coinvolgesse così tanto la comunità. Mi ha colpito la storia, molto potente. Sarebbe bello costruirci un racconto teatrale, a partire dai testi, molto belli, di Maria Grazia Bertola, che accompagnano la stessa rievocazione storica”.

Un altro piccolo sogno di Alessandra da realizzare sul territorio benese è quello di attivare un laboratorio teatrale dedicato alla terza età e incentrato sull’autobiografia.