“Fast X” – “The first slam dunk”

Fast X

FAST X
di Louis Leterrier; con Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Ludacris, Jason Momoa, Usa, 2023, durata 141 minuti. 

Dopo aver esordito nel 2001 come una sorta di B-Movie sulle gare clandestine di automobili, un passo dopo l’altro, una gara dopo l’altra, un’esagerazione dopo l’altra, “Fast & furious” è diventato un fenomeno mediatico di portata globale. Dieci film, uno spin off, una serie animata, alcuni cortometraggi per oltre 6 miliardi di dollari di incassi, e progetti di prosecuzione della narrazione che ci mettono di fronte ad una storia pressoché infinita se, come anticipato dal regista Louis Leterrier, “Fast X” non è che  il primo capitolo di una trilogia di cui l’11° episodio è già in lavorazione mentre per il 12° molto dipenderà da come evolverà lo sciopero degli sceneggiatori (peraltro sacrosanto) che negli Usa sta bloccando le produzioni hollywooodiane. 

In questo decimo episodio della saga Toretto e soci devono fare i conti con un passato che ritorna, e che ha il volto e le sembianze decisamente terrificanti di Dante/ Jason Momoa. 

Figlio di Hernan, boss della droga brasiliano ucciso da Dom Toretto nel quinto film della saga, Dante Reyes era un bambino quando assistette alla morte del padre e da quel momento in poi non ha fatto altro che pensare alla vendetta. Per dodici anni Dante si è dedicato ad architettare un piano per vendicarsi di Toretto, per colpirlo in ciò che ha di più caro, suo figlio di otto anni Brian Marcos Toretto. Riuscirà Dom a proteggere il bambino e a salvare se stesso? 

Il film, che certo non resterà negli annali della storia del cinema, è un’avventura super adrenalinica che scorrazza per mezzo mondo, da Londra a Tokyo, dall’America centrale alla capitale della Georgia, Tbilisi, sino a Roma (la scena della bomba che rotola dalla Terrazza del Pincio sino alla scalinata di piazza di Spagna è qualcosa che veleggia tra l’impossibile e l’incredibile), con inseguimenti e sparatorie mozzafiato e non mancherà di divertire gli appassionati della saga (che sono tanti), anche se in più di una situazione questo decimo capitolo dà l’impressione di essere una minestra riscaldata un po’  troppe volte. 

The First Slam Dunk

THE FIRST SLAM DUNK
di Takehiko Inoue, Yasuyuki Ebara. Animazione, Giappone, 2022, durata 124 minuti. 

Ryota Miyagi è un piccolo, grande giocatore di basket. È alto soltanto 1,68 cm che per la pallacanestro sono davvero poca cosa, ma grazie agli allenamenti, alla costanza e un talento innato, Ryota è divenuto il playmaker della squadra liceale degli Shohoku. Il suo è un liceo di provincia, ma nonostante ciò la squadra della sua scuola si è guadagnata un posto al torneo nazionale come rappresentante della Prefettura di Kanagawa. Lui e i suoi compagni -  il capitano  Takenori Akagi,  Hisashi Mitsui la giovane promessa che già alle scuole medie faceva faville sul parquet,  il talentuoso, e presuntuosetto Kaede Rukawa,  e poi Hanamichi Sakuragi, tanto gradasso quanto generoso, e che più di ogni altro giocatore contribuisce a tenere unito lo spogliatoio - formano la squadra di basket del liceo Shohoku. Tutti insieme dovranno sfidare la squadra del liceo Sannoh, formazione imbattibile e campione in carica del torneo nazionale, e “The first slam dunk” è la storia di questa sfida.

Ma è anche, o forse soprattutto, la storia del piccolo Ryota, del piccolo e veloce playmaker e della sua passione per il basket, ma anche del suo dolore. A trasmettergli l’amore per questo sport infatti era stato il fratello maggiore Sota, morto in un incidente in mare quando lui era ancora piccolo. Per Ryota il basket è l’unica strada percorribile per sublimare il dolore della perdita e continuare a vivere. 

Una partita di basket che è una lezione di vita, un anime che nel suo genere è un piccolo capolavoro.