Bene Vagienna, Ravotti non è più consigliere

Il Consiglio comunale di Bene vota la

L’esito della querelle era ormai scontato, ma è servito un passaggio formale in un Consiglio comunale convocato ad hoc. Nella seduta dello scorso 29 maggio a palazzo Lucerna di Rorà a Bene Vagienna, Claudio Ravotti, consigliere di opposizione nelle fila de “L’altra Bene”, è stato dichiarato decaduto. La votazione è avvenuta in modo segreto, ma è facile intuire che abbiano votato a favore della “cacciata” tutta la maggioranza e Raffale Dalmazzo, unico esponente della lista di minoranza “Per Bene”: ad opporsi soltanto Livio Berardo, capogruppo de “L’altra Bene”, dal momento che lo stesso Ravotti non ha voluto votare e Nella Rosso, altro membro della sua compagine, era assente.

Per l’Amministrazione Ambrogio, Ravotti era incompatibile con la carica di consigliere comunale per aver firmato un ricorso al Tar, tuttora pendente, contro il permesso di costruire - rilasciato dal Comune di Bene Vagienna - con cui si è aperta la vicenda che avrebbe potuto portare alla costruzione di un maxi-allevamento di polli nella frazione Isola. La contestazione mossa a Ravotti è che quella firma presuppone un “interesse privato”, dal momento che i “ricorrenti”, ovvero quanti hanno sottoscritto il ricorso al Tar, “sono proprietari di unità abitative poste nelle immediate vicinanze del sito” scelto per l’allevamento. Di qui l’invito - rivolto a Ravotti - a rimuovere la “causa d’incompatibilità” rinunciando al ricorso al Tar, o a dimettersi da consigliere comunale.

Da subito, Ravotti aveva dichiarato che non avrebbe rinunciato al ricorso né si sarebbe dimesso, invitando il Consiglio comunale a votare per decidere il suo destino. In una sorta di memoria difensiva, il consigliere di opposizione ha poi ripercorso le azioni intraprese - anche nelle fila di “Isola 2021”, comitato nato ad hoc - contro la costruzione del maxi-allevamento all’Isola. In questa battaglia, Ravotti non solo ritiene di aver agito nell’interesse pubblico, a difesa dell’ambiente e dei cittadini, ma sostiene di aver anche cercato di ovviare a pesanti errori compiuti dall’Amministrazione comunale, a causa dei quali il piccolo allevamento autorizzato dal Comune era sul punto di trasformarsi, attraverso il passaggio in Conferenza dei servizi, in una struttura da 106mila polli.

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