Il commosso addio di Bene a Gianni Cavallotto

Addio a Gianni Cavallotto, muratore in pensione di Bene

“Non è la carne e il sangue, ma è il cuore che ci rende padre e figli”. Per ricordare il papà sui social media, il figlio Roberto ha scelto questa citazione di Schiller, insieme con alcune foto che li ritraggono insieme, nel corso dei decenni. Lo scorso 31 maggio, è mancato Giovanni Cavallotto, “Gianni” per i familiari: malato, aveva 76 anni.

Con il figlio Roberto, Gianni ha lasciato la moglie Marilena e i fratelli Rita, Luciano, Giorgio, Mario e Piera. Al loro dolore si sono uniti tante persone: Gianni era infatti molto conosciuto e benvoluto a Bene Vagienna. Ci si fermava volentieri a chiacchierare con lui, per il suo carattere affabile: e a Gianni piaceva parlare con la gente, scambiare due parole su una panchina di piazza Botero nel centro del paese. “Potremmo dire che la normalità era la sua peculiarità”, racconta chi lo conosce bene: Gianni apprezzava le piccole gioie del quotidiano, ad esempio andare allo sferisterio per una partita di pallapugno, seguirne una di calcio o tennis in tivù in compagnia del figlio o fare una pedalata.

Originario di Cherasco, Gianni si era trasferito a Bene Vagienna per il matrimonio; dopo un breve ritorno a Cherasco, la sua vita è trascorsa, dal 1996, nella città augustea. Se si eccettua una parentesi alle Ceramiche benesi, ditta appunto di Bene Vagienna, Gianni ha sempre lavorato come operaio edile: il suo legame per il mestiere lo ha spinto a rinviare, fin quasi alla soglia dei 70 anni, l’appuntamento con la pensione. Altra sua passione erano i fiori: Gianni amava in particolare le rose e sapeva coltivarne varietà rare.

Il funerale è stato celebrato lo scorso 1 giugno.