Lunghe code per la scelta del nuovo medico

Via Ospedale chiusa al traffico. Intanto sale la protesta

Cambio medico di base

Lunghe code e grande via vai di cittadini a Fossano, davanti al Poliambulatorio, per la scelta del nuovo medico di famiglia. In fila, pazienti dei medici Ilda Curri (che aveva sostituito Luca Bresciano), Maurizio Sarotto (in pensione) e Massimiliano Pinelli (che si dividerà con Cavallermaggiore) che da venerdì 30 giugno hanno ceduto il testimone alle nuove dottoresse Stefania Monaro, Roberta Fiore e Azzurra Cocordano (Pinelli resterà ancora ma con numero dimezzato di mutuati). Sulla carta, si tratta di più di tremila mutuati. Quattrocento, forse di più, i pazienti che si sono presentati in via Ospedale.

Quattro gli sportelli attivati dal Distretto sanitario, ma lo smaltimento delle pratiche procede con lentezza. Le code si sono formate sin dalla prima mattinata e sono disciplinate con numero di prenotazione (“sono qui dalle 7 e ne avevo 100 davanti” ci dice un utente). Dopo le 8, via Ospedale è stata chiusa con una transenna, dall’incrocio con via Lancimano, per impedire il passaggio delle auto. Successivamente, nel corso della mattinata, l'accesso agli sportelli è stato trasferito in via Lancimano con la riapertura di via Ospedale. Il problema è quindi stato parzialmente risolto con la pubblicazione nell'atrio delle fasce orarie di accesso in base al numero di prenotazione, senza paura pranzo, fino alle 17, che ha perlomeno evitato inutili stazionamenti nell'attesa del proprio turno.  

La procedura di cambio poteva essere effettuata, da sabato 1° luglio, anche online. Qualcuno lo ha fatto, ma non tutti hanno attivato lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale). Dall’Asl arriva anche il suggerimento di recarsi allo sportello di Savigliano (o, in second’ordine, di attendere i giorni successivi). Intanto sale la rabbia dei cittadini in coda, parte dei quali al loro secondo o terzo cambio di medico in pochi mesi. “Una disorganizzazione totale - commenta uno di loro -, "una gestione disastrosa". “Perché non mettono più personale?” si chiede un secondo. "Perché - si domanda un terzo - non sono stati scaglionati i pazienti, in giorni differenti, in base ai medici?". Da tempo - si osserva - la data del 30 giugno era potenzialmente "a rischio" per il numero di assistiti coinvolti. Eppure, non sono state adottate contromisure. “Aspettare domani? - chiude un mutuato di Sant'Albano -. Ma se poi non trovo più posto? Per mesi sono dovuto andare da un medico a Villafalletto... Non voglio ripetere l’esperienza”. Come dargli torto?