Il primo ArcheoDay di Cuneo punta tutto sui reperti longobardi ritrovati a Sant’Albano Stura

I corredi della necropoli sono visitabili nei depositi museali di Palazzo Santa Croce

un tavolo con tre relatori due donne a lato sedute, in centro un uomo con una piazza bordo a quadratini
In piedi Gian Battista Garbarino, archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo

Il ritorno in Granda dei reperti ritrovati negli scavi della necropoli longobarda di Sant’Albano Stura finora custoditi a Torino è l’occasione per il Comune di Cuneo di aderire per la prima volta a ArcheoDay e presentare la prima edizione del “Cuneo Archeofilm” (Festival internazionale del Cinema di archeologia arte ambiente).

Venerdì 7 luglio per la prima volta sono stati esposti i corredi provenienti dalla necropoli longobarda di Sant’Albano Stura che la Soprintendenza archeologia, Belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo ha affidato in deposito temporaneo al Museo civico di Cuneo per la loro conservazione e valorizzazione.

Entrambe le iniziative rientrano nel progetto europeo Interreg IV A Alcotra 2021/2027 – P.E.P.A. Patrimonio ambientale culturale – approcci interdisciplinari e strumenti innovativi, di cui il Comune di Cuneo è partner.

I progetti sono stati presentati nella Sala d’onore del Comune di Cuneo dal sindaco Patrizia Manassero, dall’assessore alla Cultura Cristina Clerico, dal funzionario archeologo di zona Gian Battista Garbarino della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo e Giulia Pruneti, responsabile comunicazione Archeologia Viva/tourismA/Firenze Archeofilm.

L’esposizione a rotazione dei ritrovamenti della necropoli Longobarda e il deposito visitabile

“Il recente trasferimento al deposito del Museo civico di Cuneo dei reperti archeologici provenienti dallo scavo delle oltre 800 tombe della necropoli longobarda di Sant’Albano Stura – ha spiegato Garbarino - è il primo passo del progetto ‘Prove per un nuovo museo. Ritrovamenti archeologici lungo l’Asti-Cuneo’, che prevede di esporre a rotazione, nella sede museale cuneese, gli eccezionali, numerosi e recenti rinvenimenti in piccoli lotti e per fasi successive. L’occasione per sperimentare nuove modalità di fruizione del patrimonio culturale è arrivata dal restauro dell’ex Ospedale di Santa Croce in Cuneo, che ha visto la nascita di un centro culturale polifunzionale che accoglie la biblioteca 0-18, del deposito delle collezioni museali e alcuni fondi archivistici".

Garbarino nella sua approfondita relazione ha ricordato l’importanza di questa scoperta avvenuta nel 2009 durante gli scavi per l’At-Cn: “Una delle scoperte archeologiche più rilevanti degli ultimi decenni, almeno per quanto riguarda l’alto medioevo. Grazie all’ottima e consolidata collaborazione con la Città di Cuneo, già negli anni immediatamente successivi alla scoperta, sono state intraprese alcune importanti iniziative per consentire di far conoscere al pubblico gli esiti delle indagini e, in particolare, i preziosi reperti, attraverso a un nuovo allestimento presso il Museo civico inaugurato nel 2014, al quale si è aggiunto, dal 2021, uno spazio espositivo presso l’ex chiesa di Sant’Antonio a Sant’Albano Stura. Il completamento del trasferimento dei reperti, ora riuniti in un’unica sede, consentirà inoltre di realizzare alcune attività necessarie alla realizzazione di questo sogno, ovvero l’attuazione di un piano di manutenzione conservativa programmata dei reperti restaurati e il completamento dello studio e della pubblicazione, sotto la guida di Egle Micheletto (già Soprintendente ABAP-AL) di Sofia Uggé”.

Articolo su la Fedeltà di mercoledì 12 luglio