“Indiana Jones e il quadrante del destino” – “Elemental”

Indiana Jones

INDIANA JONES E IL QUADRANTE DEL DESTINO

di James Mangold; Harrison Ford, Phoebe Waller-Bridge, Mads Mikkelsen, Thomas Kretschmann, Boyd Holbrook, Shaunette Renée Wilson, Toby Jones, Antonio Banderas, Olivier Richters, John Rhys-Davies, Jill Winternitz, Usa, 2023, durata 142 minuti. 

Quinto capitolo (e probabilmente ultimo, ma “never say never”) della saga creata da George Lucas e Steven Spielberg quarantadue anni fa, “Indiana Jones e il quadrante del destino” riparte da dove ci si era lasciati nel 1981 con Indy che riesce a farsi beffe dei nazisti e dopo un rocambolesco inseguimento in treno si appropria di un misterioso e antichissimo reperto, il quadrante del destino appunto, lasciando il tronfio prof. Jürgen Voller (uno strepitoso, odiosissimo Mads Mikkelsen ) a bocca asciutta. Dopo l’avvincente prologo ambientato nel 1944 la vicenda si sposta nell’estate del 1969 proprio nei giorni durante i quali la Nasa sta portando il primo uomo sulla Luna. Indy insegna archeologia all’università di New York, il suo matrimonio è ormai andato a rotoli e la morte del figlio gli ha lasciato in animo una dolorosa ferita che sanguina ancora. A dare una scossa ad una vita che non sembra più riservare emozioni è Helena Shaw, figlia dell’archeologo Basil Shaw (Toby Jones) che 25 anni prima insieme a Indiana aveva sottratto ai nazisti la macchina di Anticitera, un congegno meccanico concepito da Archimede per trovare buchi temporali. Il padre è morto, ed Helena vorrebbe riappropriarsi di Anticitera, che ora è nelle mani di Indie, per rivenderlo ad un’asta clandestina in Marocco; già perché per la dinamica e spregiudicata ragazza (che non è certo un campione di simpatia) ciò che conta sono i soldi, e null’altro. 

Caleidoscopico, spettacolare e dinamicissimo “Indiana Jones e il quadrante del destino” è una perfetta ed incredibile summa di generi cinematografici - avventura, spy-story, romantic movie - ed è al contempo la definitiva consacrazione registica di James Mangold (“Quel treno per Yuma”, “Innocenti bugie”, “Le Mans ‘66”) che con questo “Indie” conferma di essere al momento uno dei registi più capaci e versatili “on stage”, uno dei pochi in grado di catturare in ogni occasione l’attenzione dello spettatore dal primo all’ultimo minuto per tenerlo incollato alla sedia dall’inizio della pellicola sino ai titoli di coda. 

Elemental

ELEMENTAL

di Peter Sohn; Animazione, Usa, 2023, durata 93 minuti. 

Ember vive ad Elemental City, una città multietnica dove gli abitanti sono fatti di fuoco e di acqua, di terra e di aria, ed è una adolescente che si potrebbe definire “di carattere”. Lei è molto legata alla famiglia, in particolare al vecchio padre ormai ad un passo dalla pensione, vorrebbe aiutarlo e dimostrargli di essere in grado di prendere in mano l’attività di famiglia, il Focolare, un negozio di prodotti etnici. Ma spesso i clienti del negozio, decisamente poco simpatici, finiscono per indisporre la ragazza e durante una delle sfuriate che caratterizzano l’impulsiva Ember, Wade un ragazzo d’acqua timido e sentimentale trasportato da un’onda anomala finisce nel suo negozio; tra i due, incredibilmente - lei fuoco, lui acqua - scatta l’attrazione. Già perché Ember e Wade non potrebbero essere più diversi, lei è fatta di fuoco, è volitiva, determinata, ironica ma anche decisamente sanguigna. Wade è fatto d’acqua, ed è socievole, docile ma anche molto emotivo. L’amore infiamma Ember ma non sa come “toccare” l’amato Wade senza farlo “evaporare”. Tra due individui così diversi potrà mai nascere una connessione e, addirittura, una relazione? 

Scritto e diretto da Peter Sohn, (“Il viaggio di Arlo”) il film, coloratissimo e di un’incredibile dolcezza, è una storia romantica di grande impatto che rispecchia, per stessa ammissione di Sohn, molto del background e della storia famigliare del regista. Figlio di immigrati coreani, Peter Sohn si specchia nel personaggio di Ember e mette al centro del racconto un pezzo della sua vita, la lotta dei figli degli immigrati per trovare un posto nella società in una città in mano ad una maggioranza acquatica, dove i “figli del fuoco” sono emarginati dagli altri elementi, costretti a vivere nei quartieri più poveri e banditi dai luoghi pubblici. Ma l’amore tra Ember e Wade - lei fuoco, lui acqua - romperà barriere e pregiudizi e metterà in discussione il mondo di Elemental City.