Bene ricorda Giovanni Vacchetta

Disegnatore, si impegnò per la riscoperta dell'Augusta Bagiennorum: nasceva 160 anni fa

A casa Ravera si ricorda Giovanni Vacchetta

Non molto lontano dal centro storico di Bene Vagienna, c’è una via intitolata a Giovanni Vacchetta. “Vacchetta, chi era costui?”, direbbe don Abbondio ne “I promessi sposi”. La risposta, a 160 anni dalla sua nascita, l’hanno data gli “Amici di Bene”, ricordando perché questa figura sia tanto importante per la città.

Grazie all’associazione culturale, il percorso di visita a casa Ravera - polo culturale della città, collocato nel centro storico - si è arricchito di un ampio pannello dedicato a Vacchetta, che ne presenta biografia e carriera artistica e accademica. Peraltro, nell’edificio sono esposti, in forma permanente, dei disegni del Vacchetta, che i visitatori possono ammirare. E, in aggiunta, occorre ricordare come quest’ultimo avviò, con il nipote Francesco Ravera, i lavori di recupero e restauro della stessa casa Ravera, un gioiello architettonico la cui rinascita si è completata nel 2011.

“Una delle figure di maggior rilievo della cultura piemontese fra Otto e Novecento”, si legge sul pannello collocato dagli “Amici di Bene”. Nato a Cuneo nel 1863 e morto a Fossano nel 1940, Vacchetta fu innanzitutto un disegnatore. Il suo rapporto con Bene Vagienna non riguarda soltanto casa Ravera, ma anche e soprattutto il sito archeologico di frazione Roncaglia: grazie a lui e a Giuseppe Assandria furono compiuti gli scavi che permisero di scoprire i resti dell’Augusta Bagiennorum, la città romana - fondata al tempo di Augusto - da cui, nei secoli successivi, si sarebbe sviluppata Bene Vagienna.

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