Acqua pubblica, è l’ora di chiudere

Sul tavolo una formula che salvaguarda il privato ad Alba-Bra, come gestore operativo, e lo estromette a Fossano e Mondovì. Ma la crisi di Egea rallenta le decisioni

rubinetto

C’è un nuovo disegno nel percorso verso la pubblicizzazione del servizio idrico integrato (acquedotto, fognature e depurazione) che - come stabilito nel 2018 dall’ampia maggioranza dei sindaci della Granda - dovrà confluire in un gestore unico a livello provinciale. È quello che prevede la liquidazione del socio privato nelle Società miste come Mondo acqua, Alse (Alta Langa) e Alpi acque e la sua salvaguardia, non come socio ma come gestore operativo, nel quadrante di Alba-Bra e Roero, dove oggi il servizio è interamente affidato a Tecnoedil-Egea.

La cornice torna a essere quella dei quadranti - la soluzione presente sin dall’origine negli atti di Provincia e di Ato, l’Autorità d’Ambito cuneese che ha competenza sull’acqua. Sono i “petali” nei quali dovrebbe essere suddivisa la società unica consortile Cogesi e che permetterebbero ad ogni territorio di mantenere la propria realtà industriale.

Articolo completo su "la Fedeltà" di mercoledì 12 luglio