Si è concluso con un vero e proprio successo di partecipanti il 5° Orange International Summer Camp, organizzato dall’Asd Sant’Albano Stura dal 3 al 7 luglio. Sul campo di Sant’Albano Stura erano presenti quasi 250 bambini e ragazzi, nati tra il 2008 e il 2017.
Tra le figure intervenute a formare i giovani ragazzi, mister Bingen Arostegi Gibelondo che ci ha raccontato la sua esperienza al camp. Classe 1969, nato in Biscaglia, Bingen Arostegi Gibelondo ha alle spalle tanti anni di attività di formazione nel calcio giovanile spagnolo.
Dalla sua prima esperienza in una panchina di spessore, arrivata nel 1998 al Bermeo in Segunda B, ha poi allenato e visto crescere tanti campioni, arrivati al calcio che conta. Tra questi, quasi tutti i protagonisti del calcio basco degli ultimi anni, come i portieri Kepa e Unai Simon, il difensore Laporte, fresco campione d’Europa con il Manchester City, o le stelle Muniain, Aduriz e Raul Garcia. Competenze che ha portato in questa intensa settimana santalbanese: “Sono stati giorni molto positivi. Per me è gratificante vedere una realtà piccola che riesce a intercettare l’interesse e la passione di quasi 250 ragazzi. Come ho detto anche agli allenatori sabato, quello che conta sta qui, in campo, in ogni attività fatta insieme”.
Quello portato a Sant’Albano Stura dai Bingen non è un vero e proprio metodo, piuttosto una filosofia, un modo di intendere il pallone: “A me piace il calcio giocato bene, non quello “bonito”. In sintesi, credo che contino di più la conoscenza e la capacità di stare in campo che le qualità individuali. Spesso si tende a confondere il bene con il bello. Qui ho cercato di far capire che più che la ricerca dell’estetica, conta la scelta giusta. Tempo e velocità sono spesso sottovalutate, ma contano tantissimo”.