Codice della strada, cosa cambia

Avviato l'iter per nuove normative: "tolleranza zero" per chi si mette alla guida ubriaco o drogato

Polizia Stradale SALUSS
Foto Loris Salussolia (Immagine di repertorio)

Un giro di vite per chi adotta, alla guida, comportamenti che mettono a rischio la sicurezza; ma anche la volontà di disciplinare l’uso del monopattino, mezzo di trasporto che solo di recente si è diffuso in modo massiccio. Sono alcuni degli aspetti che emergono dal Disegno di legge sulla sicurezza stradale e dalla delega per la riforma del Codice della strada approvati dal Consiglio dei ministri alla fine di giugno. Si tratta di due provvedimenti, chiosano dal dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che “il ministro Salvini ha fortemente voluto” e che “contengono suggerimenti e idee condivise in vari incontri con associazioni, enti, esperti e addetti ai lavori”. Se l’iter parlamentare proseguirà, le nuove disposizioni potranno diventare legge entro la fine dell’anno; è possibile,
ovviamente, che attraverso i vari passaggi previsti si applichino delle modifiche a un testo che è già considerato a “tolleranza zero”.
In ogni caso, la piccola rivoluzione del Codice della strada è cominciata.

Infrazioni al Cds,
che cosa si rischia
Più severe le misure che puntano a scoraggiare abuso di alcol e uso di alcol. Per i conducenti che abbiano subito condanne per aver alzato troppo il gomito, scatta il divieto “totale” di assumere alcolici, per due o tre anni a seconda dei casi, quando ci si mette alla guida; essi dovranno inoltre installare l’«alcolock», sistema che impedisce l’avviamento del motore se il tasso alcolemico è superiore allo zero. È previsto, in parallelo, il ritiro della patente per chi guida dopo aver assunto droghe, indipendentemente dallo stato di alterazione psico-fisica: non sarà possibile conseguirla nuovamente per tre anni.
Regole più rigide anche per i neopatentati. Le disposizioni attuali, che vietano loro di guidare auto in cui il rapporto tra potenza e tara superi certi limiti, si applicano fino a 3 anni dal conseguimento dalla patente. Se da minorenni si commette l’azzardo di mettersi al volante di un’auto ubriachi o drogati, la possibilità di conseguire la patente slitta a 24 anni. Sempre per i più giovani, c’è la possibilità di ottenere due punti in più sulla patente frequentando corsi sulla sicurezza stradale organizzati dalle scuole superiori.
Mini-sospensione dalla patente - da 7 a 20 giorni - per chi guida usando il telefonino in modo scorretto. Il periodo di sospensione raddoppia se proprio l’uso scorretto del telefonino alla guida ha provocato un incidente stradale.
Lo stesso provvedimento, ovvero la mini-sospensione della patente, si potrà applicare in certi casi - secondo il numero di punti presenti sulla patente stessa - per altre infrazioni al Codice della strada, ovvero il superamento dei limiti di velocità, la guida contromano, il mancato rispetto della precedenza, la guida senza cintura, seggiolini o dispositivi anti-abbandono. Anche in questo caso, il periodo di sospensione può raddoppiare in caso di incidente.

Safety car
e autovelox
In caso di grave incidente in autostrada, le Forze dell’ordine interverranno con una “safety car”, come in Formula Uno: la sua presenza costringerà gli automobilisti a rallentare, così da ridurre il rischio di ulteriori sinistri.
Nuove regole anche per gli autovelox: l’obiettivo è rendere uniformi i criteri di approvazione ed omologazione dei dispositivi.

Monopattini,
piccola rivoluzione
Il decreto riguarda anche l’uso dei monopattini, che dovranno essere dotati di targa e assicurazione; obbligo di casco per i conducenti. Nelle aree pedonali, questi mezzi di trasporto non potranno superare i 6 km/h. In aggiunta, i monopattini in sharing avranno un sistema di geofencing che ne inibirà il funzionamento al di fuori delle aree previste.
Più tutele, almeno sulla carta, per i ciclisti: gli automobilisti dovranno, quando si trovano a lato di una bicicletta in fase di sorpasso, garantire una distanza di almeno un metro e mezzo.
Sono attese anche norme contro la “sosta selvaggia” e sul “doppio” esame della patente per chi vuol guidare supercar.

Morti sulla strada,
piaga (anche) cuneese
Complice l’arrivo delle auto elettriche e di dispositivi sempre più avanzati per la guida autonoma, il settore della mobilità è in fermento, nonostante i prezzi - molto elevati - che dissuadono dall’acquistare veicoli nuovi. Proprio l’elettronica di bordo, se ben gestita, aiuta gli automobilisti ad evitare incidenti. Ma ovviamente non basta: serve anche il buon senso, come insegnano fatti di cronaca recente, e se questo manca, il Governo vuole misure più dure per gli irresponsabili.
Se davvero le strade diventeranno più sicure, Cuneo non potrà che rallegrarsene. In questa provincia, il tasso di mortalità per incidente stradale è fra i più alti d’Italia. In Granda mancano, è vero, grandi infrastrutture e il traffico si riversa su strade spesso inadeguate;  ma questo è un altro discorso...