Un’auto parcheggiata con tre finestrini aperti, la sanzione da parte della Polizia locale che fa riferimento all’articolo del Codice della strada secondo il quale il conducente "deve adottare le opportune cautele atte a evitare incidenti ed impedire l'uso del veicolo senza il suo consenso". È successo a Fossano nei giorni scorsi: e, com’è prevedibile, non si parla di altro. La persona sanzionata, una professionista che lavora in centro, ha raccontato quanto le era capitato all’edizione cuneese de “la Stampa”: ne è nato un caso.
Per molti, lo zelo dell’ausiliario del traffico che ha staccato la contravvenzione è stato eccessivo. La professionista sanzionata, a sua volta, ha riferito al quotidiano che i finestrini, lasciati aperti per il gran caldo, sarebbero stati chiusi in pochi minuti: avrebbe provveduto la sua assistente, incaricata anche di depositare sull’auto il ticket relativo al pagamento del parcheggio. D’altro canto, vi sono alcune norme nel Codice della strada che, applicate alla lettera, provocherebbero non poche polemiche: ne è un esempio l’obbligo, per le biciclette, di essere dotate di campanello.
Questo, ovviamente, non significa che il legislatore sia impazzito, per quanto l’Italia sia considerato un Paese pieno di leggi farraginose. Le disposizioni sull’obbligo di chiudere portiere e finestrini del veicolo in sosta puntano a scongiurare il rischio che qualcuno rubi oggetti a bordo o il veicolo stesso. E, in aggiunta, si vogliono evitare “bravate” che potrebbero avere pesanti conseguenze: si pensi che cosa succederebbe se un malintenzionato, potendo accedere all’abitacolo di un’auto parcheggiata in pendenza, disinserisse il freno a mano meccanico. A Cuneo, un episodio di questo tipo si verificò nel 2011: seguirono controlli a tappeto di agenti impegnati a verificare che le auto in sosta avessero le portiere “bloccate”. Nel centro "pianeggiante" di Fossano, il rischio non è altrettanto grave; ma evidentemente l'incaricato dei controlli ha voluto adottare la linea dell'intransigenza.