L’eredità del Nuvolari Libera Tribù è un peso difficile da gestire, ma il NU(o)VO sta vincendo la scommessa. A partire dall’8 giugno scorso, infatti, l’area un tempo occupata dal simbolo della musica dal vivo in Granda, ha una nuova vita grazie al progetto di 6 giovani cuneesi.
Tre campi da paddel coperti che possono essere aperti nel periodo estivo, un palco che si presta ottimamente a ogni tipo di live, un’area dedicata ai bambini e poi il campo da basket, il punto ristoro aperto tutto l’anno, quattro spogliatoi e il beer garden, allestito con sdraio e tranquilli angoli per la conversazione, che all’occorrenza ospita il palco della rassegna Post Pandemic Chill e opere d’arte allestite negli spazi esterni. In allestimento anche una zona dedicata agli allenamenti per gli artisti circensi e una per gli orti didattici
Il NU(o)VO sta conquistando i cuneesi e non solo creando un crocevia tra sportivi e musicofili che si integrano nel migliore dei modi.
Il NU(o)VO, soprattutto, riempie un vuoto e risana una ferita al Parco della Gioventù. L’area dell’ex Nuvolari, infatti, versava ormai in una situazione di degrado e abbandono che non evocava più i concerti di Afterhours, Marlene Kuntz, Elisa, Negramaro, i Ministri per citare solo alcune delle band che hanno regalato notti di musica, spesso gratuita o a prezzi popolari, al pubblico tra il 1994 e il 2018. Era doloroso vedere un luogo così significativo per tante generazioni tornare pian piano alla situazione di degrado che aveva preceduto il Nuvolari. L’area, infatti, aveva nel tempo ospitato il tiro a volo ed era abbandonato dalla fine degli anni ’60. Era sostanzialmente una discarica quando Marco Castoldi & Co, con il cappello di Zabum Uno, l’avevano trasformata in un luogo unico per la musica live e il tempo libero che crebbe ospitando artisti internazionali, senza mai dimenticare le band emergenti.
Il fallimento di Zabum Uno nel 2018, il cambiamento della scena musicale italiana, dei live, del mercato musicale tutto aveva condannato l’area a una nuova ondata di degrado in netta contraddizione con la riqualificazione del resto della zona con la piscina da un lato e l’imbocco del parco fluviale dall’altro.
Dall’8 giugno l’area conosce una nuova vita e il nuovo NU(o)VO torna ad essere il luogo fresco e accogliente per le serate cuneesi.
L’iniziativa è partita da un gruppo di sei giovani cunessi: Simone Drocco, Mattia Bono, Gianluca Serale, Luca Gazzera, Fabio Cosio e Matteo Dalmasso, che dell’area ha anche disegnato il progetto: “Abbiamo partecipato al bando del Comune di Cuneo che ci ha assegnato la gestione dell’area per 15 anni – ci ha spiegato Simone Drocco -. La richiesta del comune era quella di realizzare un polo che fosse multifunzionale per lo sport e la musica. Quest’anno abbiamo chiamato la stagione Aspettando il NU(o)VO perché i lavori non sono ancora completati, sorgeranno ancora tre campi da beach volley, ma volevamo iniziare a rendere lo spazio fruibile. Lo scopo è che sia utilizzabile tutto l’anno, con il bar in funzione e i campi da paddel coperti e di organizzare stagioni estive anche in collaborazione con molte realtà cuneesi. Non volevamo che fosse un posto dove fare solo festa, ma la risposta a un bisogno di spazi per la musica dal vivo, per i tanti progetti esistenti o nuovi che richiedono uno spazio come il NU(o)VO. Ad esempio abbiamo ospitato la festa delle scuole, gli eventi del Post Pandemic, il festival Cunicoli e, a settembre ci saranno il 29 fest e il festival Connessioni. Si tratta di uno spazio aperto a condizione che gli eventi siano in linea con la filosofia dello spazio”.
Al NU(o)VO si respira già, dunque, aria di note e sport e l’atmosfera è decisamente piacevole. Ancora ridotto di dimensioni rispetto al Nuvolari di un tempo, crescerà coprendo un’area di 10mila mq. con i cantieri di prossimo completamento, come il recupero artistico del muro esterno i cui lavori, finanziati con il bando Distruzioni di Fondazione Crc, sono stati assegnati al collettivo Franco di Bologna.
Il programma degli eventi è disponibile sul sito del NU(o)VO.