“È come essere in un film. In strada passano più van scassati che automobili. Le portiere sono aperte; la gente guarda fuori. C’è tanto caos e si avanza lentamente. Musica a ogni angolo, accompagnata da mille colori e odori molto forti. I profili delle montagne si scaldano dell’oro del sole. Di fianco a me sfreccia un motorino impennando. Vanno in tre o quattro, senza casco, e i bambini sono allacciati sotto le braccia dei genitori”.
Sono alcuni pensieri tratti dal diario di Elena Gemello, venticinquenne fossanese che, dopo la laurea in Design e Arti a Bolzano e varie esperienze di studio e lavoro in Italia e all’estero, ha deciso di svolgere l’esperienza di Servizio civile universale in uno dei Paesi più controversi del Centro America: la Repubblica Dominicana, nell’isola di Hispaniola, la prima colonia del Nuovo Mondo scoperta da Cristoforo Colombo.
“Vivo in una casa di un quartiere popolare di Barahona - scrive -, una delle province più povere del Paese. Per entrarci mi addentro in una strada sterrata. Al piano superiore una terrazza vista tropicale, di giorno soffia il vento e brucia il sole, di notte si sentono spari misti a musica latina. Ci dicono di non uscire da soli, la sera. I bambini il giorno dopo raccontano e il loro vissuto ci scuote”.
Incontriamo Elena al suo rientro a Fossano, tra una trasferta e l’altra, dopo due settimane come “ragazza alla pari”, in Francia nel Rhône-Alpes, presso una famiglia di amici con tre bimbi.
Intervista sulla "Fedeltà" di mercoledì 13 settembre