Il Cap oggi, molto più di un doposcuola

I servizi, gli utenti, gli inquilini, le ristrettezze di bilancio dell’agenzia educativa di via Germanetto. La parola al presidente Remigio Riorda

Cap - Il presidente Remigio Riorda (a destra) con il segretario Andrea Sasia seduti al tavolo di ingresso

Erede dell’ex Ospizio di Carità, dal 1961 ha preso il nome di Centro di addestramento professionale, ma per i fossanesi è, più semplicemente, il Cap. Dal 1991 è privatizzato (prima era un Ipab) e oggi svolge un servizio di doposcuola, aperto a tutti gli alunni delle scuole elementari, delle medie e anche dei primi due anni di superiori, con un occhio di riguardo alle fasce sociali più deboli. E nei mesi di chiusura della scuola si trasforma in un servizio di Estate ragazzi.

I posti disponibili sono fino ad un massimo di 50 (contemporaneamente). Il personale è composto da un segretario, un coordinatore educativo e quattro educatori assunti a tempo indeterminato. La gestione dell’Ente è affidata ad un Consiglio di amministrazione che si rinnova ogni quattro anni (la prossima scadenza è a settembre 2025). Quello attualmente in carica è presieduto da Remigio Riorda (lo è dal 2001).

Il presidente Riorda, che ci accoglie con il segretario Andrea Sasia, ricorda ancora i tempi dell’ospizio, “capolavoro del canonico don Andrea Panero, che dava alloggio, diurno e notturno, a 30 maschi e 30 femmine”. “Oggi - aggiunge - tutto è cambiato, ma il Cap ha saputo trasformarsi per continuare a fornire un servizio alla città, diventando un interlocutore essenziale delle famiglie e delle scuole”.

Articolo completo su "La Fedeltà" di mercoledì 20 settembre