Fossanese per un anno, l’esperienza di Nastya, studentessa bielorussa

È accolta nella famiglia di Andrea Salomone e Maresa Biolatto, dopo anni di vacanza-terapia

Bambini di Chernobyl - Nastya con la famiglia Salomone
Andrea Salomone e Maresa Biolatto con Nastya e il cognato Dima

Nastya, diminutivo di Anastasia, ha 18 anni e proviene da Gomel, città bielorussa a poca distanza dal confine con l’Ucraina. Dal 4 settembre vive a Fossano, ospite di Andrea Salomone e Maresa Biolatto, che conosce da dieci anni, da quando cioè ha cominciato a trascorrere le vacanze in Italia, all’interno del progetto per i “bambini di Chernobyl”.

Ha un visto per ragioni di studio che le permetterà di frequentare per un anno la scuola professionale San Carlo di Cuneo, dopo aver superato a pieni voti la maturità nel suo Paese. Le lezioni sono cominciate lunedì 11 settembre. Per Nastya, che va e torna da scuola in treno, è una grande opportunità.

Nel primo anno in cui non avrebbe più potuto beneficiare del progetto di affido terapeutico (che si chiude con la maggiore età), il cordone ombelicale costruito con l’Italia non si spezza, ma prende una nuova forma e si consolida. È un legame affettivo, innanzitutto, ma che apre le porte a un futuro per lei ancora tutto da scrivere, che la potrebbe portare, un giorno non molto lontano, a vivere e a lavorare qui da noi.

Articolo completo sulla "Fedeltà" di mercoledì 27 settembre