“La Casa di reclusione di Fossano è un istituto ambito dai detenuti: sono presenti molteplici attività rieducative, laboratori e scuole. La struttura è in uno stato manutentivo buono e non abbiamo riscontrato evidenti particolari criticità”. Dopo la relazione del Garante, la scorsa settimana, anche la delegazione dei Radicali di Cuneo “promuove” il Santa Caterina. Lo fa a resoconto della campagna “Devi vedere” che nello scorso fine settimana ha impegnato una sessantina di attivisti in visita alle carceri di Cuneo, Alba, Saluzzo e Fossano, affiancati da esponenti locali di +Europa, Azione, Fd’I, Pd e Possibile.
Il caso virtuoso di Fossano risalta anche in raffronto agli altri istituti, dove non mancano criticità e problemi. “Il dramma - affermano Filippo Blengino e Alice Depetro, rispettivamente segretario e membro di direzione di Radicali Cuneo “G. Donadei” - è che diverse situazioni, anziché migliorare peggiorano. Rimangono problemi di base indiscutibili: manca la concezione di carcere come luogo di riabilitazione del reo, le iniziative rieducative sono carenti, mancano attività di formazione, manca personale. Importante dedicare attenzione al numero esorbitante di persone con problemi psichiatrici in carcere, che avrebbero necessità di strutture totalmente differenti. Difficili anche le condizioni di lavoro degli agenti di Polizia penitenziaria, degli educatori e dei dipendenti amministrativi: mancano molte risorse organiche. In tutte le carceri ci sono stati segnalati disagi relativamente alla lentezza con cui il magistrato di sorveglianza risponde alle istanze dei detenuti: anche in questo caso, la carenza di personale è cronica. Questo è un disservizio che viola i diritti dei detenuti”.
Articolo completo sulla "Fedeltà" di mercoledì 8 novembre