L’addio a Luciana Destefanis, vedova Priola

La cuoca ai campi di Strepeis con la passione per il ricamo

Destefanis Luciana Priola

Una vita spesa per la propria famiglia, l’amore infinito per i nipoti. Un carattere forte e un sorriso contagioso. Sono solo alcuni degli elementi per tratteggiare il ritratto di Luciana Destefanis, vedova Priola, morta giovedì mattina all’ospedale di Savigliano dove si trovava ricoverata in seguito ad un malore improvviso.

Aveva festeggiato gli 87 anni la settimana precedente. E fino ad allora era stata in assoluta autonomia e in salute, nonostante un infarto di qualche anno fa che non aveva però lasciato strascichi.

Originaria di Fossano, era nata nel centro storico tra Borgo Vecchio e Piazza e nel centro aveva vissuto con i genitori, il fratello e la sorella. Fossanese doc anche il marito, Francesco Priola, elettricista, mancato nel 2016. Una vita insieme, un amore lungo e il sogno realizzato di costruire una famiglia con la nascita delle figlie Claudia e Chiara e poi degli adorati nipoti.

Luciana è sempre stata il centro della famiglia, attenta alle esigenze di tutti, sempre presente nel curare e “coccolare” i suoi cari. Tra le sue passioni c’era il ricamo con l’appuntamento settimanale fisso in Cascina Sacerdote con le amiche del gruppo di cucito per scambiarsi idee, consigli e realizzare insieme lavori che diventavano regali per amici e parenti. Tra le amiche, una in particolare, Luciana come lei, un’amicizia che è durata per anni, fatta di vicinanza e di frequentazione quotidiana. “Per lei e per noi, la signora Luciana è stata una specie di angelo custode - raccontano i famigliari - specialmente in questi anni, dopo la morte di papà, in cui mamma ha vissuto sola a casa, lei è stata una presenza costante. Una di famiglia”.

Al pari dell’amore per ago e filo c’era la passione per la cucina. E anche in questo settore Luciana si distingueva, “ricamando” manicaretti con i quali viziare i commensali. Cucinava per sé, per la famiglia, per i tanti giovani della parrocchia dello Spirito Santo per i quali si è messa a servizio come cuoca per diversi anni ai campi di Strepeis. L’amore per la cucina e la tradizione lo ha passato anche alle figlie e di questo era particolarmente orgogliosa. Sapere che anche le figlie si dilettavano nel fare la pasta in casa, e portare avanti la tradizione di famiglia era il segno di una storia che prosegue, un’eredità da consegnare alle generazioni future.

I funerali si celebrano sabato 18 novembre alle 11 nella parrocchia dello Spirito Santo dove nella sera di venerdì, alle 19,30 si recita il rosario.

Luciana lascia le figlie, Claudia con Marco e Chiara con Marco, i nipoti Federico con Francesca, Stefano, Martina e Elisa.