Un cerotto per amico: Andrea Cagliero è il volto della prevenzione di Rai Yoyo

Ha esercitato la professione per otto anni a Fossano: “Mi è rimasta nel cuore”

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C’è un volto nuovo su Rai YoYo, il canale Rai dedicato alla fascia di età dai 3 ai 7 anni, ed è quello del dottor Andrea Cagliero, pediatra torinese che per 8 anni ha esercitato nella città degli Acaja.

La trasmissione si chiama “Un cerotto per amico”, un programma originale Rai Kids studiato per prevenire gli incidenti domestici e, qualora questi capitassero, imparare ad affrontarli offrendo nozioni base di primo soccorso.

Il programma è iniziato lunedì 20 novembre e andrà in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 9,35 fino all’8 dicembre: 15 puntate della durata di 8 minuti visibili anche su RaiPlay.

Protagonisti della trasmissione sono il pediatra Andrea Cagliero e il popolare pupazzo Lallo, il cavallo già protagonista de “La posta di YoYo”. Ogni giorno, Lallo il cavallo arriva nello studio del pediatra raccontando gli incidenti domestici in cui sono incorsi i suoi numerosissimi parenti e suggerendo stravaganti rimedi di primo soccorso. Il pediatra Andrea, con un linguaggio semplice e un atteggiamento rassicurante, mostra, supportato da “un libro animato”, le precauzioni da adottare in ogni ambiente, per poter giocare e divertirsi in sicurezza.

In ogni puntata è anche evidenziata l’importanza del 112 come numero di emergenza salvavita. La sigla finale è caratterizzata da un simpatico brano rap che ricorda ai bambini come e quando chiamare il numero di emergenza 112.

“Sono un irrequieto e ho avuto esperienze lavorative di tutti i tipi - ci ha raccontato il dottor Cagliero - ed è stato entusiasmante vestire i miei panni in un contesto diverso da quello dello studio medico. È stata un’esperienza bellissima che ha contribuito anche a farmi crescere nella mia professione: normalmente, infatti, noi siamo abituati a parlare più con i genitori che con i bambini. Ho avuto il grande privilegio di lavorare con delle persone eccezionali che hanno una grandissima professionalità ed esperienza nel rivolgersi ai bambini e questo ha aiutato molto anche me”.

“Un cerotto per amico” è un programma di Elena Piras, Janna Carioli, scritto con Danilo Bertazzi e con la collaborazione di Andrea Cagliero. La regia è di Emanuela Esposito. “Voglio ringraziare di cuore Elena Piras, che ha ideato questo programma, e Janna Carioli che ne è coautrice. Un grazie anche a Danilo Bertazzi, il Tonio Cartonio della Melevisione, e allo straordinario Piero Marcelli, animatore e voce di Lallo il cavallo. Lavorare con loro è stato fantastico perché mi hanno guidato con pazienza e professionalità. All’inizio ero un po’ timoroso, ma poi ho rotto il ghiaccio ed è stato divertente. Quando ho visto una puntata montata effettivamente, mi sono sentito soddisfatto”.

I contenuti delle puntate aiuteranno anche gli adulti ad assumere comportamenti finalizzati a eliminare o almeno a ridurre i rischi. La letteratura scientifica, infatti, evidenzia che circa la metà degli infortuni domestici che coinvolgono i bambini si verificano in presenza di adulti. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità, nei Paesi occidentali gli infortuni domestici rappresentano la prima causa di morte per i bambini; oltre il 20% dei ricoveri in età pediatrica è dovuto a infortunio.

Il programma ha il patrocinio della Sicupp, Società italiana delle cure primarie pediatriche: “Questo patrocinio è molto importante perché la Sicupp è la società scientifica nazionale che si occupa di cure primarie pediatriche e per me è fonte di grande orgoglio. Ringrazio la dottoressa Emanuela Malorgio, vicepresidente nazionale, e Silvia Gambotto, tesoriera nazionale Sicupp, oltre alla vicedirettrice di Rai Kids Mussi Bollini. La fiducia che mi è stata accordata non è affatto scontata”.

Un tono giocoso e gioioso per raccontare cose serie. Il fatto che una larga parte di incidenti domestici avvenga in presenza di adulti lascia intendere che la casa sia considerata un approdo sicuro mentre nasconde insidie e pericoli che sono spesso sottovalutati: “Il messaggio che abbiamo voluto far passare è che è giusto fare prevenzione, ma senza scatenare ansie e meccanismi di protezione eccessiva che non consentirebbero al bambino di fare le esperienze necessarie. Gli incidenti sono prevedibili e prevenibili nella maggior parte dei casi, ma il bambino deve anche poter sperimentare per imparare. Molto importante è anche il fatto che nel corso delle puntate si ripeta spesso il numero ‘magico’ 112, quello delle emergenze. È importantissimo che anche i bambini lo conoscano qualora succedesse qualcosa di grave”.

Per ora il palinsesto ha previsto 15 episodi, e in futuro? “Se ci sarà una seconda edizione tornerei volentierissimo a vestire i miei panni sul set. Le persone con cui ho lavorato sono tutti grandi professionisti, appassionati e meravigliosi, quindi ho apprezzato ogni minuto trascorso con loro. Ne sono molto orgoglioso perché credo che la trasmissione possa essere davvero utile. La Rai ha fatto un servizio pubblico per il bene dei bambini e delle loro famiglie”.

Cagliero, che oggi esercita a Torino la libera professione di pediatra oltre ad occuparsi di formazione sul primo soccorso e ad essere segretario regionale della Società italiana di Telemedicina, è davvero un fiume in piena. Sposato, padre di tre figli, sta conseguendo una seconda specialità in psicoterapia dell’età evolutiva. Al suo fianco in questa avventura ha avuto anche la sua famiglia: la figlia Tea lo ha aiutato nello studio dei copioni dandogli le battute e, per ringraziarla, uno dei personaggi della famiglia Cerottini si chiama proprio come lei. A Fossano ha lasciato una parte di cuore: “Sono molto felice che la prima intervista che rilascio su questo tema sia a la Fedeltà. Sono molto legato a Fossano e ai fossanesi, torno di tanto in tanto e sento ancora molti dei genitori dei miei pazienti di allora. Con alcuni è nato un rapporto molto profondo e questa intervista rinforza questo legame per me molto importante. Quando ero a Fossano trascorrevo le pause pranzo leggendo la Fedeltà e mi fa davvero piacere che attraverso le pagine del giornale arrivino i miei saluti ai tanti fossanesi che ho conosciuto. Negli anni trascorsi lì, in quella che è un’isola di buon vivere, ho ricevuto un enorme affetto. Sarà vero che ho dato, ma è di più quello che ho ricevuto”.